Così il centrodestra ricorda Giuseppe Tatarella

8 Feb 2019 6:01 - di Redazione

Abbiamo contattato tutti i leader del centrodestra del 1994, che insieme a Pinuccio Tatarella costruirono un nuovo corso per la politica e la storia del nostro Paese.

Come ci rivela Pierferdinando Casini, “Ho un ricordo nitido di Pinuccio Tatarella che è stato senz’altro una delle persone più importanti nell’esperienza del Polo della Libertà. Lo hanno definito Mister Armonia, uomo del dialogo… nessun aggettivo fu più meritato! Non appena si delineava una qualche incomprensione tra i diversi protagonisti di quell’esperienza politica, Tatarella era pronto coi suoi estintori, capace di dialogare con tutti perché tutti ha sempre rispettato, perché infaticabile nel suo tessere relazioni umane che in tante circostanze coincidono con quelle politiche”.
“Attorno al leader del suo partito, Gianfranco Fini, aveva costruito – ricorda Casini – un vero e proprio “reticolato di protezione”, sempre pronto a rendere costruttivo ogni passaggio politico, anche in versanti assai impegnativi. Penso alla svolta storica di Fiuggi e al suo ruolo fondamentale”.
L’ex leader dell CCD svela anche un rapporto “difficile” con Pinuccio: “Inizialmente non avevo per lui particolari simpatie; forse ne avevo anche una certa diffidenza innata perché non riuscivo a capire bene le finalità e lo stesso ruolo da lui svolto nella nostra compagine di allora. Diffidenze e perplessità lasciarono ben presto spazio all’apprezzamento e alla stima, conquistate sul campo da un uomo senz’altro fuori dal comune, con un amore straordinario per la sua terra in nome della quale era disponibile a ogni costruttiva alleanza. “Prima la Puglia”, potremmo dire, e credo che mai come in questo caso si sia potuto capire che per un parlamentare di quell’epoca la rappresentatività territoriale non era un’opzione, ma una scelta di vita.
Pinuccio è stato questo e tante altre cose insieme: certo, posso testimoniare che la sua scomparsa è stata un fattore molto negativo per il centrodestra di allora, a dimostrazione che anche in politica valori e progetti ideali camminano sulle gambe dei migliori di noi”.

Invece, secondo lo storico leader della Lega Nord, Umberto Bossi, “Tatarella era un politico sveglio e in gamba. E’ stato il primo, in tempi non sospetti, a capire che Gianfranco Fini sarebbe andato a sbattere contro un muro. E’ stato la figura chiave nel nostro governo”.

Abbiamo interpellato anche il leader e fondatore di Forza Italia, il Presidente Silvio Berlusconi, ma era impegnato nella campagna elettorale in corso in Abruzzo.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • MICHELE RICCIARDI 8 Febbraio 2019

    8 Febbraio 2019 — Chi mi sa dire il perchè, da un lato il declino della democrazia e della religione cattolica è diventato inarrestabile e dall altro, i due poteri, ne vietano l’arresto; obbligandoci a fare solo deduzioni e constatazioni. Peraltro più facili.E guai a chi dice, fuori le idee e vinca la migliore! Per quanto mi riguarda io rispondo con le parole di san Francesco: tanto è il bene che mi aspetto che ogni pena mi è diletto.