Centro storico out per le due ruote. E scoppia la rivolta dei vespisti contro la Raggi

26 Feb 2019 15:13 - di Alessandra Danieli

Brutte notizie per i motociclisti romani contro i quali la sindaca Virginia Raggi mostra un accanimento immotivato e “pericoloso”. Come se non bastasse lo slalom tra buche, voragini e sampietrini in mezzo al traffico impazzito della Capitale a mettere a repentaglio il popolo degli scooteristi, ora sulle due ruote si abbatte la scure del divieto di accesso nel Centro Storico. Niente scooter e motocicli dentro la zona a traffico limitato che finora consentivalle due ruote di poter circolare.

Dal primo aprile il Campidoglio blinderà la ztl del tridentino oltre che ai veicoli anche ai centauri e lascerà i varchi aperti soltanto al traffico dei residenti. Una doccia gelata per chi da sempre lascia in garage la macchina per raggiungere il posto di lavoro in scooter, quasi la metà della popolazione, “obbligato” dai tempi biblici per percorrere anche solo pochi chilometri e dalla proverbile inefficienza del trasporto pubblico capitolino. Ore di attesa alla fermata, convogli vetusti a rischio. Quella della Raggi è un’iniziativa luttuosa per gli scooteristi che non intendono farla passare liscia alla prima cittadina, campionessa di gaffe, retromarce e provvedimenti insensati.

«Abbiamo preso contatti con altri club e realtà per far sentire la nostra voce alla amministrazione comunale. Intendiamo incontrare l’assessore alla Mobilità. Cerchiamo il dialogo perchè il motociclo in una città come Roma rappresenta la sopravvivenza», è il grido di dolore di Roberto Leardi, presidente di Vespa club, l’associazione che fa capo alla Federazione motociclistica italiana. «Il rischio di questa misura è l’ingolfamento del trasporto pubblico locale. Mi chiedo se l’Amministrazione sarà in grado di gestirlo con l’aggravante di diverse decine di migliaia di passeggeri in più ogni giorno».

L’assurdo divieto, che sarà esteso a tutte le due ruote dunque anche alle moto storiche (che per ordinanza del 2006 potevano anche circolare nella cintura ferroviaria, tridente compreso), danneggerà direttamente decine di migliaia di persone, considerando che solo a Roma circolano e pagano il bollo circa 600mila centauri. Il niet all’accesso del centro storico della città provocherà danni incalcolabili. Ma chi consiglia alla Raggi certi passi falsi? «In centro un motociclo fa in media 30 km l’ora, un’auto 10 – continua il presidente di Vespa club, intervistato dalla Adn kronos – dunque ti dà la possibilità di arrivare in tempi brevi, di non ingolfare i mezzi pubblici e paralizzare le strade limitrofe alla ztl per mancanza di parcheggi». L’auto si trasformerà inevitabilmente nel “bene rifugio di salvezza” per gli ex centauri provenienti dalle periferie con un escalation di traffico e inquinamento. «Perché pagare tasse di circolazione per il motociclo se non si può comodamente arrivare a destinazione e si è costretti ad attendere il tram?». Ma dove vive l’ingenua e imbambolata sindaca ai minimi storici di popolarità? Non tutti i romani possono avvalersi dei suoi “benefit” per circolare per le strade colabrodo della Capitale. Da qui a marzo i motocicilisti non molleranno la presa al grido di “Lasciateci circolare” e l’assessore alla Mobilità sarà costretto ad affrontare un’altra grana.

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