Brutte notizie, in arrivo una stangata. Il governo la sta preparando (di nascosto)
Il fantasma della manovra correttiva e di una stangata incombente si materializzano. Un incubo sempre scongiurato, esorcizzato, negato dal governo gialloverde e pure mai negato del tutto. Ora il sottosegretario Giorgetti non lo esclude, dunque, diventa una possibilità. La sua risposta a precisa domanda è stata: «Vedremo» Un condizionale tutt’altro che tranquillizzante.
Il governo verificherà “nei prossimi mesi” se servirà una manovra correttiva per rispettare gli obiettivi di deficit e debito concordati con la Commissione europea. Questo il senso delle parole del sottosegretario alla presidenza del consiglio della Lega. Finora il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, aveva escluso la necessità di interventi, e il premier Giuseppe Conte a fine gennaio aveva dichiarato che non se ne era mai discusso. Ora il no è diventato un “ni” inquietante per le tasche degli italiani. Dopo i dati Istat sulla fine del 2018, che hanno visto il pil scendere per due trimestri consecutivi segnalando il ritorno dell’Italia in recessione tecnica, aumenta il rischio che il governo non riesca a mantenere l’indebitamento netto entro il 2,04% del pil.
Stangata in arrivo?
Al ministero del Tesoro non hanno mai escluso interventi in futuro. Difficilmente Giorgetti parla a caso, commenta Il Sole24ore. In estate aveva messo in conto l’«attacco dei mercati» poi arrivato con lo spread verso quota 300. «Poche settimane fa ha avvertito tutti sui rischi per la tenuta del governo per i dossier sull’autonomia, e le convulsioni pre, durante e post consiglio dei ministri di giovedì sono tornate a dargli ragione. Con questi precedenti, è complicato ignorare la scelta dell’esponente del Carroccio, solitamente schivo, di tornare a parlare», ricorda il Sole24Ore. Tra le incognite dei prossimi giorni, i giudizi delle agenzie di rating. Venerdì toccherà a Fitch, in caso di downgrade «molto probabile dagli esperti dei mercati finanziari, il nostro debito scenderà poco al di sopra del livello spazzatura», attaccano dall’opposizione.
Intanto, per quanto riguarda l’attuazione delle misure previste dalla manovra 2019, sul sito delle entrate da ieri è online il modello e le relative istruzioni per la definizione agevolata delle liti pendenti. Possono essere definite le liti su atti impositivi in cui è parte l’Agenzia delle Entrate, pendenti in ogni stato e grado del giudizio, compreso quello in Cassazione e anche a seguito di rinvio. Il ricorso deve essere stato notificato entro il 24 ottobre 2018 e non deve esserci una pronuncia definitiva.
Se la faranno sarà l’ultima prima del default definitivo; al 31/12/2018, in soli 8 mesi sono scappati dall’Italia ben 200 miliardi di contanti, asset e risparmi privati, se faranno la patrimoniale o aumenteranno una pressione fiscale già folle, ne scapperà il doppio e non resteranno neanche le risorse per pagare le nuove tasse, altro che quota 100 e reddito di cittadinanza………….. Ben gli sta a questi “cabrones”.
Nessuno è in grado di un atto di coraggio? Nessuno ha il coraggio di dimezzare le tasse, ma ai cittadini, non alle industrie. Diventeremo una nazione di peones.