Bolzano, FdI: «Sulla scuola e sulla lingua italiana niente trappole. Lega e Svp sono avvertiti»

8 Feb 2019 11:53 - di Redazione

Un anno di tempo per cambiare registro: è il periodo di prova che il gruppo consiliare provinciale di Fratelli d’Italia – L’Alto Adige nel cuore (aggregazione nata alle scorse elezioni regionali di ottobre a Bolzano) concede alla Lega, che ha sostituito da dicembre il Pd al governo con la Suedtiroler Volkspartei della Provincia autonoma di Bolzano.
«La Lega non ha allargato i confini dell’alleanza al centrodestra (che ha la sua unica rappresentanza in FdI/L’Alto Adige nel cuore) e questo la espone di più ai condizionamenti della SVP – chiarisce il consigliere regionale e provinciale Alessandro Urzì – per questo il nostro ruolo sarà quello di richiamarli a politiche in rappresentanza del giusto ruolo della minoranza locale di lingua italiana, entrato in modo piuttosto leggero nel programma di coalizione». Viene quindi presentato a Bolzano del programma di FdI nel settore scuola (presenti oltre a Urzì le referenti Rosanna Oliveri e Simona Fermanelli) e richiamo al neo assessore leghista Giuliano Vettorato a garantire alcuni capisaldi: non ammettere cedimenti sul principio dell’unitarietà del sistema scolastico nazionale. Per gli altoatesini di lingua italiana è presidio di identità e garanzia di movimento del personale docente per non morire di provincialismo.

Provincia autonoma di Bolzano, le proposte di FdI

Il riassorbimento del precariato storico (che riguarda principalmente la scuola in lingua italiana, perché in Alto Adige ne esistono altre due, una in lingua tedesca ed una paritetica nelle valli ladine) richiama la battaglia condotta la scorsa legislatura ma arenatasi di fronte alla insensibilità del Pd di governo provinciale. Si tratta di centinaia di docenti (e quindi famiglie) italiani sospesi nel loro futuro. Ecco la richiesta alla Lega di risolvere il tema.
Ma una delle più importanti sfide è quella della scuola capace di educare tutti anche all’uso delle lingue per creare generazioni di giovani competitivi sul mercato del lavoro. Quali lingue? L’italiano, ovviamente, l’inglese ma anche il tedesco senza il quale non si fa carriera in provincia di Bolzano. Clil (ossia insegnamento veicolare della seconda lingua, con corsi di perfezionamento di livello universitario presso il Libero Ateneo di Bolzano), potenziamenti degli organici, scambi di docenti  fra scuole in lingua italiana e tedesca ma anche con l’Austria e la Germania, queste sono le richieste di riorganizzazione. Infine un dato che sfata il mito dell’Alto Adige in testa alle classifiche per efficienza: il rapporto alunno-insegnante di sostegno è peggiore rispetto alla media nazionale. La legge prevede 1,5 alunni ogni insegnante di sostegno a livello nazionale, in provincia di Bolzano sono 4,2.
«Fra un anno, dopo avere presentato le nostre proposte a valutato l’operato della nuova maggioranza Svp-Lega tireremo le nostre somme su un settore così strategico come quello della formazione», ha ricordato Urzì che ricorda: «Se il perimetro della coalizione si fosse allargato a FdI-L’Alto Adige nel cuore sarebbe stato più facile avere potere contrattuale con la Svp. Ora vediamo la Lega cosa riuscirà, da sola, a fare».

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