Arriva il primo via libera al taglio dei parlamentari, ma sono ancora nominati…
Primo colpo di forbice in questa legislatura al numero dei parlamentari: il Senato ha approvato il disegno di legge costituzionale sul tema, portando a 600 il totale di deputati e senatori dagli attuali 945. Ma non vengono toccate le modalità di elezione (o di nomina come ora nella maggior parte dei casi) affidate alla legge ordinaria. Ovviamente si registra la grancassa grillina, ma ci saranno ancora almeno tre letture per l’approvazione della riforma, che oggi ha ottenuto 185 si’, 54 no e 4 astenuti.
400 deputati, 200 senatori
Il testo passa ora all’esame della Camera. Il ddl stabilisce una riduzione pari al 36,5 per cento del numero dei parlamentari, dagli attuali 945 a 600: il numero dei deputati passa da 630 a 400, compresi i deputati eletti nella circoscrizione Estero, che sono ridotti da dodici a otto; il numero dei senatori, invece, e’ ridotto da 315 a 200, compresi i senatori eletti nella circoscrizione Estero, che passano da sei a quattro. La proposta modifica anche il numero minimo di senatori per Regione che da sette passa a quattro. È inoltre ridotta ad una unita’ la rappresentanza senatoriale del Molise. Per quanto riguarda i senatori a vita, il numero complessivo dei senatori in carica nominati dal presidente della Repubblica non potra’ essere superiore a cinque.
Pd contrario al taglio
Hanno votato a favore i partiti della maggioranza e Fi e Fratelli d’Italia. Mentre il partito democratico si è chiuso nel solito, incomprensibile guscio dell’opposizione. Evidentemente fa premio la battaglia congressuale interna che pare accecare la capacità di ragionare sul merito delle questioni: è lo stesso Pd che voleva abolire addirittura l’intero Senato. Qualcuno dovrà incaricarsi di spiegarlo ai cittadini italiani…