Zacchera: così la miopia dell’Europa ha consegnato l’Africa alla Cina
Si è svolto nella sala conferenze della Fondazione Alleanza nazionale la presentazione del libro Integrazione (im)possibile di Marco Zacchera, ex deputato di Alleanza nazionale, ex sindaco di Verbania, esperto di geopolitica, attivo nel mondo del volontariato e della cooperazione. Insieme con Zacchera hanno partecipato all’evento l’ex direttore del Tempo Giuseppe Sanzotta, il senatore Domenico Gramazio, direttore del Cis (Centro iniziative sociali) e l’editore di Pagine Luciano Lucarini. Molto pacatamente l’autore ha racontato di aver scritto questo libro semplicemente perché sull’argomento immigrazione in Italia c’è molta, troppa superficialità, nei soliti talk show si dicono e si sentono un sacco di approssimazioni, sciocchezze, inesattezze. In vece Zacchera dà dei dati precisi, citando le fonti, delle cifre, dei fatti, dei numero che fanno riflettere e sulla base dei quali poi ognuno può formarsi un giudizio consapevole. “un libro molto interessante” è stato definito da Sanzotta, che rappresenta attentamente il problema dell’Islam, dell’Africa ma soprattutto dei soldi che noi spendiamo per gli immigrati clandestini. Insomma, per Sanzotta dovrebbe essere l’Italia a scegliere chi e perché debba venire da noi, non devono essere loro a scegliere l’Italia perché la vedono come il paese di Bengodi. Sanzotta, che è un conoscitore dell’Africa, ha poi rappresentato la attuale difficile situazione in Sudafrica, dove all’apartheid si sta sostituendo un razzismo di segno opposto, cosa che pone una serie di rischi diversi. Per Domenico Gramazio quelle parentesi su impossibile potrebbero essere tranquillamente tolte, perché in questo momento e al punto in cui è arrivata la situazione, ogni integrazione appare impossibile, perché gli islamici che arrivano non vogliono assolutamente integrarsi. Gramazio ha denunciato poi la stupidità e la miopia dell’Occidente, che con una decolonizzazione troppo affrettata ha favorito l’ingresso massiccio dei cinesi in Africa, argomento poi ripreso anche da Zacchera. Gramazio ha ricordato che un’altra Africa era possibile, rammentando le manifestazioni degli anni Sessanta della destra italiana in favore di Moise Ciombè, il leader nazionalista katanghese che voleva ridare l’Africa agli africani e opporsi al dominio comunista e capitalista. Ciombè fu poi aggredito da un’internazionale capitalista sostenuta da Usa e Onu e finì i suoi giorni in una prigione algerina fìdove morì, mentre il Congo fu consegnato alle dittature e allo sfruttamento delle multinazionali, sfruttamento che ancora continua al giorno d’oggi. Zacchera ha ribadito che con il suo libro cerca di sfatare i luoghi comuni che esistono sia sull’Africa sia sull’immigrazione incontrollata. È chiaro, dice Zacchera, che dobbiamo accogliere, ma dobbiamo farlo rispettando le nostre tradizioni e difendendo il nostro modo di essere, la nostra civiltà, e questo ovviamente crea delle difficoltà. Il libro Integrazione (im)possibile insomma è un manifesto contro l’ipocrisia,quella ipocirsia che ci vede spendere soldi per preparare i nostri giovani e poi vederli andare all’estero a lavorare, perché le nostr erisorse sono in gran parte destinate alla gestione dei clandestini. Non siano razzisti se cerchiano di difendere l’agricoltura e l’industria italiane, danneggiate da una politica dissennata di Ue e anche dell’Onu, che spende i suoi/nostri soldi in modo assolutamente discutibile. Infine, Zacchera ha ancora ricordato che è vero che solo una piccola parte dei musulmani sono integralisti e violenti, ma è anche vero che molti Paesi islamici non hanno sottoscritto la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo el 1948, e che gli integralisti risiutano certo di giurare fedeltà alla Coastituzione della Repubblica italiana. Tutti elementi, questi, che aggravano la situazione attuale. Solo il dialogo intelligente e lo stretto controllo potranno aiutare i musulmani a integrarsi.