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«Velina ingrata», «Miracolati»: botte da orbi tra Barbara Berlusconi e Libero
«Da sempre parlo con tutti media senza fare discriminazioni», ad esempio con «interviste a media “sovversivi”, come Repubblica, l’Huffinghton Post e Ballarò. Dove, tra l’altro, difendevo mio padre da attacchi inqualificabili». A rivendicarlo è Barbara Berlusconi in una lettera a Libero, in risposta a un violento attacco sull’edizione di ieri.
Libero: «Un’altra velina ingrata. Silvio tradito da Barbara»
Con un pezzo richiamato in prima di Renato Farina, dal titolo Un’altra velina ingrata. Silvio tradito da Barbara, il quotidiano aveva criticato la scelta della figlia del leader di Forza Italia di intervenire il giorno prima su Il Fatto quotidiano per esprimere la sua posizione in merito alle polemiche per la decisione di giocare a Riad la finale di Supercoppa italiana di calcio tra Juventus e Milan. «Per questo avrei tradito mio padre? Si sa difendere, e bene, da solo da più di vent’anni. Non ha certo bisogno del mio modesto aiuto», ha spiegato Barbara Berlusconi, spiegando di scrivere «in forma di lettera proprio perché non voglio che il mio pensiero sia snaturato come accade a volte nelle interviste» e di aver scelto di commentare quella vicenda sul Fatto «perché è l’unico giornale che me l’ha chiesto». «Semplice. Forse troppo semplice per Lei che vede intrighi laddove proprio non ci sono o perché forse ha visto troppi film di spionaggio», ha quindi proseguito la presidente della Fondazione Milan, alludendo evidentemente ai guai passati da Farina per le sue attività come “agente Betulla”.
La replica: «La lista dei miracolati è lunga…»
Nessun problema poi ad ammettere di essere una «figlia miracolata», altra accusa che le era stata mossa da Farina. «Certo che sì, lo sono. Ho avuto la fortuna di avere un padre che grazie alle sue doti e al suo lavoro ha permesso a tutti noi figli di vivere nell’agio», ha scritto la giovane Berlusconi, lanciando un’altra stoccata al suo interlocutore: «La lista dei miracolati è lunga, forse c’è un piccolo posto anche per chi per anni si è seduto sulle comode poltrone del Parlamento. Da nominato. Grazie ai voti di mio padre, non certo con le stellette di chi aveva preso migliaia di preferenze personali sul campo».
Farina sbotta su spionaggio e Camera: «Chiedi a tuo padre»
Un altro passaggio al vetriolo che non ha lasciato indifferente Farina e che, anzi, deve averlo irritato molto se nella controreplica, rilanciata da Dagospia, ha scritto che «quanto ai suoi riferimenti alla modesta persona del qui scrivente, noto che prescindono dall’articolo. Mi riferisco alla acuta finezza con cui ha citato a mio riguardo lo “spionaggio” e la “nomina” a deputato. Ecco, chieda notizie a suo papà».