Terrorismo, Rampelli: «Uno Stato serio deve dare dignità ai suoi morti innocenti»
«La cattura di Cesare Battisti, abbandonato in questo momento da quell’intero circuito di fiancheggiatori della sinistra radical chic nostrana e mondiale, stabilisce definitivamente il passaggio del criminale comunista dalla condizione di martire a quella di carnefice. Stabilisce che la baldanza e lo sberleffo usati nei confronti di uno Stato intero, familiari delle vittime, istituzioni e semplici cittadini, proprio causati dall’impunità che ha neutralizzato le finora sterili condanne, non pagano». Lo dichiara Fabio Rampelli (Fdi), vicepresidente della Camera. «Ma – avverte – non deve essere considerata tanto un punto d’arrivo, quanto una partenza. Tutti i latitanti condannati per terrorismo sparsi nel mondo, dalla Francia al Nicaragua, devono essere estradati in Italia. La verità e la giustizia devono essere assicurati alle famiglie delle vittime e se non accadrà sarà improponibile ogni fase di rielaborazione politica degli anni di piombo. Rielaborare sì, rinunciare alla verità e alla giustizia no».
Rampelli: commissione d’inchiesta sugli anni di piombo
«Anche per questa ragione – prosegue – chiedo ai gruppi parlamentari di sostenere la proposta di legge per istituire una Commissione d’inchiesta sugli anni di piombo, per indagare fatti e omissioni inaccettabili, perché è inaccettabile che lo Stato non ritenga importante assicurare alla giustizia i responsabili di quel terrore colpevole del sangue innocente versato nelle strade di mezza Italia». «Mi riferisco soprattutto – continua Rampelli – a quei delitti insabbiati, solo perché le vittime erano ragazzi innocenti, di destra e di sinistra, decisamente poco potenti per meritare indagini approfondite, la cui stessa dignità è stata messa in discussione, i cui killer probabilmente erano pilotati. Tra questi episodi – sottolinea – c’è ancora da indagare sulla Strage di Acca Larentia, per fare un nome su tanti e da riaprire i capitoli sulle stragi e sull’abbattimento del Dc9 nei cieli di Ustica. L’autorevolezza di una nazione si misura anche sulla sua capacità di dare dignità ai suoi morti innocenti, conclude Rampelli, che è primo firmatario delle pdl sull’istituzione di due commissioni d’inchiesta, una sugli anni di piombo e e l’altra sulla strage di Ustica.