Stragi nel Mediterraneo, Salvini attacca: non sarò mai complice degli scafisti

20 Gen 2019 10:31 - di Redazione

“Io non sono stato, non sono e non sarò mai complice dei trafficanti di esseri umani, che con i loro guadagni investono in ARMI e DROGA, e delle Ong che non rispettano regole e ordini. Quanto a certi sindaci e governatori di PD e sinistra anziché denunciare la presunta violazione dei “diritti dei clandestini”, dovrebbero occuparsi del lavoro e del benessere dei loro cittadini, visto che sono gli italiani a pagare loro lo stipendio. Sbaglio?”, così Matteo Salvini interviene, via social, sul tema che torna preponderante nell’agenda dell’Europa: il flusso di migranti dalla Libia che non si arresta e che ha provocato in pochi giorni 170 morti. L’allusione ai sindaci riguarda Leoluca Orlando che ha parlato di Salvini come del responsabile di un nuovo genocidio, arrivando a dire: ci sarà un secondo processo di Norimberga e Salvini non potrà dire che non sapeva.

Il premier Conte contro i trafficanti

«Sono rimasto scioccato da questa nuova strage», ha detto il premier Giuseppe Conte. «Siamo più convinti di prima – ha aggiunto – nel contrastare i trafficanti». «Come premier non avrò pace fino a quando questi trafficanti, uno a uno, non saranno assicurati alla Corte internazionale penale».

L’ultima tragedia si è verificata al largo delle coste libiche: erano in 120 su un gommone e senza giubbotti di salvataggio. Solo tre i superstiti, che sono stati portati a Lampedusa da un elicottero militare italiano. Tra i dispersi in mare dieci donne e un bimbo di due mesi. Un altro naufragio, nei giorni precedenti, era costato la vita a 53 migranti che cercavano di raggiungere l’Europa in direzione della Spagna.

Di Maio chiama in causa la Francia

Luigi Di Maio commentando l’ennesima strage in mare punta il dito contro la Francia:  questi viaggi della disperazione nel Mediterraneo che provocano morti “sono legati a una fase coloniale ancora in atto in Africa ad opera di alcuni Paesi d’Europa. Se la Francia non decolonizza veramente le decine di Paesi in cui stampa ancora addirittura il franco delle colonie africane, noi continueremo ad avere un’Africa povera ed un’Europa ipocrita, un’Europa che pensa agli effetti di cause che non ha mai affrontato».

 

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