Strage di Acca Larenzia, una fiaccolata e il Presente per ricordarla

7 Gen 2019 13:10 - di Viola Longo

La commemorazione al Parco della Rimembranza, il Presente davanti alla sezione, le corone di fiori deposte sul luogo degli omicidi. A 41 anni di distanza, si rinnova anche in questo 7 gennaio il ricordo della strage di Acca Larenzia, in cui furono uccisi i giovani militanti del Msi Franco Bigonzetti di 20 anni, Francesco Ciavatta di 18 e Stefano Recchioni, anche lui ventenne. I primi due furono freddati da un commando del terrorismo rosso, in un’azione poi rivendicata con la sigla Nuclei armati per il contropotere territoriale. Recchioni, invece, fu ucciso durante la manifestazione che seguì l’agguato davanti alla sezione del Tuscolano. Fu colpito,  secondo le testimonianza dell’epoca, da un colpo esploso ad altezza uomo da un capitano dei carabinieri. Nessuno è mai stato condannato per questi tre omicidi.

La cerimonia al Parco della Rimembranza

L’appuntamento a Villa Glori, il parco della Rimembranza di Roma, è alle 17. Lì Gioventù nazionale, il movimento giovanile di Fratelli d’Italia, ha organizzato la fiaccolata con cui, ormai da un ventennio, si ricordano tutti i giovani di destra uccisi durante i cosiddetti Anni di Piombo. La cerimonia consiste in un corteo silenzioso che parte dal cancello del parco e arriva sul piazzale dedicato ai caduti della Grande guerra. Durante il tragitto i partecipanti gettano una manciata di terra sulle radici di un albero piantato in precedenza, a testimoniare anche simbolicamente il senso di un impegno che si rinnova e si rigenera. In mattinata, invece, una delegazione di FdI ha deposto tre corone di fiori davanti alla sezione di Acca Larenzia, nei luoghi esatti in cui Bigonzetti, Ciavatta e Recchioni furono raggiunti dai colpi che li uccisero. Alla cerimonia di commemorazione hanno partecipato, tra gli altri, il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli e la deputata Maria Teresa Bellucci, i consiglieri regionali Chiara Colosimo e Fabrizio Ghera, i consiglieri comunali Andrea De Priamo e Francesco Figliomeni, e numerosi rappresentati del partito sul territorio di Roma, fra i quali il commissario cittadino Massimo Milani.

Il Presente davanti alla sezione

Sempre davanti alla sezione si svolgerà, poi, stasera alle 19, la cerimonia del Presente, il modo in cui tradizionalmente, da decenni, gli ambienti della destra militante romana e non solo ricordano i propri morti. Poco prima, sul piazzale sarà scoperta una nuova targa commemorativa, identica alla precedente, ormai troppo usurata dal tempo. Organizzato da diversi anni da CasaPound Italia, anche quest’anno l’annuncio del Presente, per cui si attendono centinaia di persone da tutta Italia, è stato accompagnato da polemiche da parte dell’Anpi e dell’antifascismo militante, che hanno chiesto l’intervento delle autorità per vietare il ricordo dei tre ragazzi uccisi. Il pretesto è il fatto che, durante la cerimonia, viene fatto il saluto romano. Più volte, però, la Cassazione, proprio liquidando denunce per lo più presentate dall’Anpi, non ha riconosciuto alcun profilo apologetico e quindi di reato in quella modalità commemorativa, mutuata dagli ambienti militari. Da parte degli ambienti antifascisti resta solo, dunque, una manifestazione di assenza di pietas e di ostilità per una memoria che necessariamente deve ancora essere tramandata con cerimonie di parte.

La Corona di fiori del Campidoglio

Benché siano passati 41 anni, da parte di chi rappresenta le istituzioni permane infatti un’incomprensibile reticenza nel ricordare questa strage, che tanta parte ebbe non solo nella storia della destra, ma nella storia dell’intero Paese. L’anno scorso, nella data simbolica del quarantennale, l’indifferenza assunse i connotati dell’insulto: in rappresentanza del Comune era atteso il presidente dell’Assemblea capitolina, Marcello De Vito, che però all’ultimo diede forfait. Fu uno scivolone che non passò inosservato e quest’anno è andata meglio: la corona di fiori è stata accompagnata da Maria Teresa Zotta, presidente della commissione Scuola. Dalle parti del Campidoglio comunque un segnale è arrivato lo stesso. In una Roma preda di spazzatura e incuria, i muri del quartiere su cui insiste la sezione di Acca Larenzia sono stati ripuliti: i manifesti che annunciavano il Presente sono stati rimossi, sopravvissuti solo quelli nelle immediate vicinanze del luogo della strage.

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  • Paolo Pieraccini 8 Gennaio 2019

    Ci voleva Giorgia Meloni