Strage del bus, Di Maio attacca i vertici di Autostrade e i giudici lo “processano”

12 Gen 2019 12:48 - di Stefania Campitelli

«Le dichiarazioni rese da importanti esponenti del governo a seguito della sentenza pronunciata dal giudice monocratico del Tribunale di Avellino ci lasciano sconcertati». La Giunta esecutiva centrale dell’Associazione nazionale magistrati scende in campo pesantemente per commentare, senza fare esplicitamente in nome, la reazione di Luigi Di Maio di fronte alla sentenza del Tribunale di Avellino che ha assolto in primo grado 15 persone, 12 delle quali dirigenti ed ex dirigenti di Autostrade per l’Italia, dall’accusa di essere responsabili della morte di 40 persone durane l’incidente del 28 luglio 2013 nel quale un bus precipitò dal viadotto «Acqualonga» della A16 Napoli-Canosa. Per gli accusati il pm aveva chiesto 10 anni di reclusione. 

Sentenza Austostrade, l’Anm striglia Di Maio

Alla rabbia dei familiari delle vittime, che hanno chiesto un faccia a faccia con il giudice che ha pronuciato il “vergognoso” verdetto, si è aggiunto il vicepremier grillino che ha sparato a zero sui vertici di Autostrade ritenendoli responsabili del disastro. Una tesi ribadita da Di Maio su Facebook in un post nel quale rilancia l’intenzione di togliere alla società le concessioni autostradali. Contro Di Maio scende in campo anche il governatore azzurro della Liguria, Giovanni Toti. «I cittadini non hanno votato Luigi Di Maio per fare il giudice di terzo grado o il giustiziere, l’hanno votato perché dia soluzioni al Paese –-dice a Sky tg24 – se società Autostrade ha sbagliato, non ha rispettato la convenzione, bene: togliamo la convenzione a società Autostrade. Se alcuni manager di società Autostrade hanno sbagliato, che siano puniti nei tribunali. E io mi auguro che il tribunale di Genova faccia in fretta e al più presto il suo lavoro e di sapere chi ha sbagliato e a che cosa dobbiamo quelle 43 povere vittime di questa estate, che meritano giustizia e debbono averla nel modo più rigoroso», dice Toti a proposito del crollo del ponte Morandi, «ma pensare di utilizzare un incidente per tornare a nazionalizzare le autostrade, poi l’acqua, i gasdotti, e tornare ad un’economia sovietica, non credo sia neanche quello che vuole la maggior parte del Movimento 5 stelle». Non possono i vari Di Maio – conclude il governatore della Liguria – nascondersi sempre dietro un’ondata giustizialista, trasformarsi in giustizieri o nella migliore delle ipotesi in magistrati per non assolvere il loro compito, la ragione per cui gli italiani li pagano, che è dare delle soluzioni su come ricostruire in fretta i ponti, ristrutturare la nostra rete autostradale».

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