Sfidò le Br, scritte contro Guido Rossa. Il terrorismo rosso rilancia segnali inquietanti
Dopo gli striscioni e le scritte in sostegno di Cesare Battisti, i nostalgici del terrorismo rosso, dalle Br a tutti gli altri, rialzano la testa nel giorno che precede l’anniversario di uno dei più infami omicidi commessi dalle Brigate rosse, quello ai danni di un sindacalista che si era opposto alla loro propaganda in fabbrica.
“Guido Rossa infame” è la scritta apparsa su un muro in Salita Santa Brigida, nel centro storico di Genova, a pochi metri dalla targa alla memoria di Francesco Coco, il magistrato ucciso nel capoluogo ligure insieme a due agenti di scorta nel 1976. La scritta, tracciata a vernice bianca, è apparsa questa mattina, nel giorno della commemorazione di Guido Rossa, l’operaio dell’Italsider e sindacalista genovese ucciso nel ’79 dalle Brigate Rosse, del quale domani ricorre il 40esimo anniversario dalla scomparsa. Sullo stesso muro sono state trovate altre due scritte con i nomi dei terroristi “Mara Cagol, Tino Viel e Gianfranco Zola vivono” e un’ultima contro un giornalista, “Marco Peschiera, sciacallo”. Sull’accaduto indaga la Digos. Tutto ciò a poche ore a poche ore dall’arrivo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella atteso all’ex Ilva per la cerimonia di commemorazione del sindacalista. Quest’Aula sappia dire ai responsabili che quelle scritte 40 anni fa vennero lavate con il sangue dei martiri e dall’impegno di tutta la Nazione e che mai potrà riemergere un rigurgito di quell’epoca”, ha detto Giorgio Mulè di Forza Italia.