Scontro per la moschea a Pisa, la comunità islamica ricorre al Tar contro il sindaco
Scontro a Pisa sulla moschea. La comunità islamica ricorre al Tar della Toscana contro le scelte della giunta comunale di centrodestra di Pisa, guidata dal sindaco Michele Conti, che ha bloccato la realizzazione della nuova moschea nella zona di Porta a Lucca. Nel mese di ottobre la Giunta di Pisa ha approvato all’unanimità la delibera che porterà al definitivo stop all’edificio di culto islamico. Come da programma elettorale, la maggioranza di centrodestra guidata dal primo cittadino leghista, un passato in Alleanza nazionale, ha confermato l’intenzione di mettere la parola fine all’iter avviato dalla precedente amministrazione di centrosinistra, che, sulla base di una variante urbanistica, stava per portare alla posa della prima pietra della moschea.
Moschea, la comunità islamica ricorre al Tar
Il ricorso al Tar è stato annunciato al Comune dall‘Associazione culturale islamica di Pisa, tramite il suo presidente, l’imam Mohammed Khalil. La comunità islamica ha impugnato le delibere recentemente approvate dalla giunta comunale e il conseguente avvio del procedimento finalizzato a modificare il regolamento urbanistico nelle parti in cui prevede la possibilità di realizzare un luogo di culto in una area privata con il conseguente esproprio del terreno. Il procedimento di variante urbanistica prevede di realizzare un parcheggio pubblico laddove prima era prevista la costruzione della moschea. Il progetto presentato della comunità islamica prospetta costruzione di una moschea, con il luogo di culto con annesso un centro culturale, dotata di un minareto alto 14 metri e mezzo. L’imam ha spiegatoi:«Tuteleremo il nostro diritto ad edificare in ogni sede giudiziaria, contro ogni atto che sembra ispirato dal solo desiderio di contrastare libertà fondamentali riconosciute dalla Costituzione».
Caro imam, i diritti ce li hai a casa tua, nel tuo bel paesello.