Salvini: stop a partite per razzismo? È una sconfitta. Il club del Napoli non è d’accordo

8 Gen 2019 19:49 - di Redazione

“Sono convinto che chiudere le curve e sospendere le partite per colpa di pochi delinquenti sia la sconfitta del calcio”. Lo ribadisce su twitter il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, all’indomani del vertice su razzismo e violenza nel calcio. “Per questo -aggiunge- dedicherò tutto me stesso per sradicare la violenza dentro e fuori gli stadi, che devono rimanere luoghi colorati e di sana passione sportiva”. Ma il Napoli conferma la linea della fermezza e l’intenzione di prendere iniziative anche clamorose in campo se si ripetessero cori razzisti durante le partite.

Piace invece al capo ultrà dell’Inter Franco Caravita l’idea di Matteo Salvini, che ha parlato di un maggiore coinvolgimento dei tifosi sulla sicurezza dentro e fuori gli stadi. “D’altronde – afferma Caravita – la repressione ha fallito e si deve evitare il muro contro muro. Ci si deve mettere a un tavolo e ragionare ma solo con persone che conoscono gli stadi e le curve, servono persone competenti e non i soliti burocrati”. L’ultrà nerazzurro è assolutamente favorevole al ritorno ai treni per i tifosi: “E’ stato un grande errore toglierli, se tornano è un passo verso la giusta direzione”. L’Inter non farà ricorso per le due partite casalinghe a porte chiuse decise dal giudice sportivo in seguito ai buu razzisti indirizzati a Kalidou Koulibaly durante la partita contro il Napoli del 26 dicembre, il club nerazzurro ha però presentato una richiesta alla Federcalcio e alla Lega A per poter fare entrare allo stadio i bambini delle Scuole Calcio nerazzurre e i ragazzi del Centro Sportivo Italiano nella partita contro il Sassuolo, 20esima di Serie A, aprendo il Primo Anello arancio.

 

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