Ryanair bocciata dai passeggeri: peggior compagnia low cost per il sesto anno

5 Gen 2019 14:09 - di Paolo Lami
Ryanair

Lungaggini all’imbarco, scomodità dei sedili, pessima qualità di cibo, bevande e ambiente in cabina: è netta e senza appello la bocciatura da parte degli infuriati passeggeri britannici di Ryanair che, in un sondaggio dell’azienda specializzata in ricerche per i consumatori “Which“, svolto su alcune migliaia di persone, è stata considerata la «peggior compagnia aerea a corto raggio nel Regno Unito».

E’ un colpo al cuore – certo, senza sorprese – alla già precaria reputazione della compagnia aerea di Dublino che non si può dire sia molto amata dai passeggeri per il modo, a volte persino brutale, con cui tratta i propri clienti.
Perdipiù Ryanair è stata classificata molto peggio del suo principale competitor, EasyJet: Ryanair ha ottenuto un punteggio cliente del 40 per cento, rispetto al 63 per cento di EasyJet.

E il bello è che è il sesto anno consecutivo che Ryanair si piazza sull’imbarazzante podio. Ryanair, che trasporta più passeggeri di qualsiasi altra compagnia aerea in Europa – per il 2019 ha previsto di trasportare circa 141 milioni di passeggeri – è anche la compagnia aerea con la quale la maggior parte dei consumatori si rifiuta di volare: il 70 per cento dei passeggeri che hanno risposto al sondaggio di “Which” ha dichiarato che non avrebbero mai più usato Ryanair.

Ryanair, dal canto suo, ha respinto con fastidio e anche un po’ di spocchia il sondaggio bollandolo come «non rappresentativo e senza valore». Ma questo di certo non aiuterà a restituire smalto all’immagine parecchio appannata della compagnia aerea che, aldilà delle sue continue invenzioni di marketing, non perde occasione per irritare i suoi clienti o potenziali tali.

Una delle note più dolenti è rappresentata dalla questione della gestione dei bagagli su cui Ryanair ha spinto in maniera esagerata cercando di lucrare quanto più possibile così come ha fatto e continua a fare con l’assegnazione dei posti in una specie di lotteria al rialzo.
E’ stato stimato che il 28 per cento degli introiti di Ryanair nel 2018, circa 1,9 miliardi di euro, è derivato dagli extra che la compagnia ha imposto grattando il fondo delle tasche dei suoi clienti e contribuendo, così, a guadagnarsi la pessima reputazione che le è stata riconosciuta dal sondaggio.

La domanda da porsi allora è: quanto vale la reputazione di Ryanair? Vale più o meno di 1,9 miliardi di euro? E, soprattutto, sulla distanza, quanto logorerà l’azienda questa serie di pratiche commerciali che irritano i viaggiatori spingendoli a dichiarare di non voler più volare Ryanair?

Rory Boland, il barbuto e preppie travel editor di “Which”, sintetizza, così, la questione: «Sempre più spesso i passeggeri hanno bisogno di una calcolatrice per capire quale sarà il costo finale del biglietto, specialmente con Ryanair. Le tariffe aeree potrebbero sembrare più economiche, ma solo se non desideri viaggiare con la famiglia o con i bambini o portare un bagaglio in cabina».

Ryanair replica a Boland sostenendo che il prezzo è l’unico fattore più importante per i consumatori del Regno Unito che scelgono una compagnia aerea. E attacca il sondaggio sostenendo che gli 8.000 intervistati da “Which” sono «non rappresentativi e privi di valore rispetto ai 141 milioni di clienti di Ryanair» e che la compagnia aerea è la «numero uno in Europa con le tariffe più basse, con una tariffa media di soli € 39, una frazione delle tariffe elevate applicate dalle compagnie aeree» raccomandate «da Which».

In cima alla lista di “Which” si è piazzata Jet2 con un punteggio di clienti soddisfatti del 75 per cento e valutazioni elevate per il suo servizio, i posti e il modo in cui imbarca i passeggeri mentre British Airways ha ottenuto solo il 50 per cento per il suo servizio a corto raggio. Nella valutazione del pessimo servizio clienti Ryanair si trova in compagnia di un altro nome celebre giudicato malissimo dai viaggiatori: l’ungherese WizzAir, che opera, in prevalenza, verso l’Europa centrale e orientale.

Ma Ryanair guida, comunque, in beata solitudine, la classifica delle peggiori compagnie aeree low cost a corto raggio anche per i vari “incidenti” di percorso che ne hanno contrassegnato l’operato. Come quando, nell’autunno dello scorso anno cancellò di un botto 40 voli al giorno di 400.000 passeggeri sostenendo di non aver equipaggi sufficienti per far volare i propri aerei. E come se non bastasse si ostinò a ignorare la norma UE sul reindirizzamento dei passeggeri fino a quando il riottoso capoazienda, Michael O’Leary, fu costretto a fare marcia indietro dopo essere stato minacciato dalla Civil Aviation Authority, l’Autorità per l’aviazione civile dell’esecuzione forzata del provvedimento che prevedeva il pagamento del biglietto da parte di Ryanair sui voli di compagnie concorrenti per riproteggere i passeggeri lasciati a terra.

A fine 2018 l’ennesima rogna: Ryanair si è rifiutata di onorare la normativa UE sui i voli cancellati con breve preavviso – in seguito allo sciopero indetto dai piloti – che garantiva un rimborso ai passeggeri dai  250 ai 400 euro per il corto raggio ed ha, poi, dovuto cedere quando la Civil Aviation Authority ha avviato un’azione legale contro la compagnia di Dublino.

La ciliegina sulla torta è stata la recentissima vicenda dei bagagli in cabina gestita malissimo da Ryanair in un crescendo di conflitti tanto con i suoi clienti quanto con le Authority di sorveglianza dei mercati. A gennaio 2018, Ryanair ha introdotto in maniera unilaterale la nuova politica restrittiva sui bagagli a mano: chi voleva portare in cabina il proprio bagaglio standard 55x20x40 doveva pagare 5 sterline per l’imbarco prioritario. Tutti gli altri che non pagavano erano obbligati a mettere il proprio bagaglio in stiva.
Questa commissione, un vero e proprio furto con destrezza, è salita, poi, a 6 sterline sulla maggior parte delle rotte.
A novembre, Ryanair ha cambiato di nuovo le regole vietando le valigie e qualsiasi cosa più grande di una borsetta in cabina, a meno che i viaggiatori non avessero acquistato l’imbarco prioritario. Il costo era sempre di 6 sterline ma i posti in cabina erano disponibili solo per i primi 90 passeggeri – con tutti gli altri costretti a pagare 8 sterline per un bagaglio più grande, che doveva poi essere messa nella stiva.
Finalmente l’Antitrust italiana è intervenuta dichiarando illegittimo il supplemento del bagaglio a mano e vietando a Ryanair la pratica commerciale scorretta.
Nessuna sorpresa, quindi, che Ryanair abbia dovuto incassare un giudizio così severo e disastroso da parte dei viaggiator, la maggior parte dei quali non vuole più rimettere piede su un aereo della compagnia low cost.

 

 

 

Commenti

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  • Carpino Vince 6 Gennaio 2019

    In primis io personalmente prefsrisco pagare 300 euro e no 40 ma chiedo che mi trattano con rispetto che questa ditta non a mai avuto.
    Immagino che ignorano la manutenzione di questi sporchi aerei tanto quanto il rispetto per i loro clienti e mevlio se chiudono le porte.