Reddito di cittadinanza, FdI contro il M5S: «Svuotate le casse dello Stato per una mancia»

19 Gen 2019 18:34 - di Redazione
È scontro politico tra il Movimento 5 Stelle e Fratelli d’Italia sul reddito di cittadinanza. Un nervosissimo Luigi Di Maio ha attaccato il partito guidato da Giorgia Meloni, che si è apertamente schierata in favore di una raccolta firme referendaria per abrogare ogni stortura del cavallo di battaglia grillino. Il primo a stigmatizzare è stato questa mattina il sottosegretario m5s Di Stefano, seguito a strettissimo giro dai due capigruppo D’Uva e Patuanelli e dai senatori grillini membri della commissione Lavoro a palazzo Madama. Infine, il vice premier e ministro Di Maio in persona. La linea, decisamente debole, si può riassumere così: chi si mette di traverso sul reddito di cittadinanza si mette contro gli italiani in difficoltà. Tempo pochi minuti e da Fratelli d’Italia si leva una risposta articolata e compatta: “Il Movimento 5Stelle svuota le casse dello Stato per elargire mance elettorali che finiranno in gran parte nelle mani di immigrati, evasori e nullafacenti cronici” ha subito replicato il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida. “Racimolare voti aumentando la spesa e’ un metodo da prima repubblica che ha messo in ginocchio questa Nazione. Illudere per qualche mese, sperperando miliardi, chi è in difficolta’ non elimina la poverta’ ma peggiorera’ la condizione economica italiana nel suo complesso aumentando il numero di disoccupati e indigenti. Diminuire le tasse, incentivare chi assume, proteggere le imprese italiane sono misure utili e urgenti all’Italia, e per raggiungere questi obiettivi gli italiani hanno votato in modo inequivocabile per il centrodestra il 4 marzo. Se il governo del compromesso tradira’ la volonta’ popolare approvando un provvedimento osteggiato da tutta la nostra coalizione – ha concluso Lollobrigida – daremo una prova di appello agli elettori attraverso un referendum che permettera’ loro di scegliere. Di che hanno paura i grillini?”.

Ciriani: «FdI in prima fila per chi ha veramente bisogno»

Gli ha fatto eco il suo omologo al Senato, Luca Ciriani: “Fratelli d’Italia è in prima fila per sostenere chi ha bisogno. Siamo stati i primi, e gli unici, a presentare misure di forte impatto sociale, portando avanti battaglie come il reddito d’infanzia o il raddoppio delle pensioni di invalidità. Se venisse confermato dal testo definitivo che il reddito di cittadinanza è quello delle slide presentate a palazzo Chigi, FdI sarà schierata in Parlamento e nelle piazze contro una misura che non andrà agli italiani e a chi è in difficoltà”. Significativa, infine, la lunga nota del deputato FdI Walter Rizzetto, che alle spalle ha una esperienza politica proprio con il m5s e dunque ne conosce bene le dinamiche: “Nel 2013 – ha spiegato Rizzetto – sono stato tra i primi a sedere in Parlamento tra i banchi grillini e a parlare di Reddito di Cittadinanza ed a far parte del primogenio gruppo di lavoro sociale, ma ho dovuto ricredermi sulle reali intenzioni del M5S che slalomeggiando a 360 gradi, non riesce a restare fedele ad una sola idea. Ricordo al Ministro del Lavoro Di Maio – ha aggiunto – che la destra sociale cui evidentemente lui tanto anela riuscendo però poco a comprenderla, parla di lavoro di cittadinanza e di lavoratori pagati con un salario minimo dignitoso e non di 2 euro all’ora. Non parla di contratti copiati dal Jobs Act (contratto a tutele crescenti a tempi indeterminato così come ripreso dal suo Governo) ma di riduzione del costo del tempo indeterminato, di abbattimento e non di aumento del cuneo fiscale, di aiuti reali e non solo mediatici per gli italiani di fascia debole non tutelati da nessuno, di uscita dal mondo del lavoro dopo 41 anni di sudore e contributi. Ed ancora: qualche tempo fa il M5S ha gridato a chiunque che le coperture di 17 miliardi su un reddito per almeno il doppio della platea, c’erano e bastavano due ore per metterlo in pista; come mai ora si finanzia la misura, a circa il 50% in meno, a deficit, rischiano di bloccare l’economia con il probabile aumento dell’Iva, vera copertura della misura stessa?”. “Preferisco – ha concluso il deputato di FDI –  una destra sociale che in qualche minuto salva operai e non le banche”.

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