Reddito di cittadinanza, persino la Cgil spara a zero: «Non combatte la povertà né crea lavoro»
”Una misura complicata nell’accesso e con forti elementi di iniquità, quasi esclusivamente improntata all’inserimento lavorativo. Non combatte la povertà perché non affronta tale condizione nella sua complessità attraverso i necessari interventi multidisciplinari, sottrae la presa in carico dei beneficiari al Servizio Sociale Professionale dei Comuni, e non crea occupazione. Nei confronti dei cittadini stranieri è gravemente discriminatoria”. Questo in estrema sintesi il giudizio espresso dalla Cgil Nazionale in merito al reddito di cittadinanza, misura avanzata dal Governo nella legge di bilancio 2019. ‘
«Musure insufficienti»
‘Misure di sostegno economico o di contrasto all’esclusione sociale – prosegue la Confederazione – sono inefficienti se non precedute e accompagnate da investimenti volti a creare lavoro stabile e di qualità e se non si investe nelle infrastrutture materiali ed immateriali del Paese”. Per la Cgil il provvedimento proposto dall’Esecutivo ”non è equo” perché, spiega ”i criteri di accesso reddituali e patrimoniali danneggiano innanzitutto le famiglie più numerose e con minori”. ”Inoltre – aggiunge – è insopportabile l’idea che qualunque misura di sostegno ai soggetti più deboli debba trasformarsi in un sistema di incentivazione per altri, come ad esempio per le imprese o per i soggetti accreditati”.