Rai, Rampelli: «La propaganda trans di Luxuria è una vergogna per il servizio pubblico»
«La puntata con Luxuria della trasmissione “Alla lavagna” fa vergognare del servizio pubblico radio televisivo. Usare una classe di bambini per fare propaganda transgender è quanto di più lontano ci possa essere dall’educazione sessuale». A dirlo è stato il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, intervenendo sulla puntata del programma di Rai 3, andata in onda sabato sera. Durante la trasmissione Vladimir Luxuria, come prevede il format, è salita in cattedra. Solo che la lezione era sulla sua vicenda di trans. Una scelta che ha sollevato diverse critiche, visto che di fatto la puntata si è connotata come un episodio di propaganda gender nei confronti di minori, sostenuto dalla tv di Stato.
Interrogazione di Rampelli a Conte e Fontana
«I genitori di questi ragazzini erano stati avvisati? Hanno potuto esercitare la libertà di scelta rispetto a quello che si configura come una vera e propria violenza psicologica e un attacco alla famiglia tradizionale?», ha quindi chiesto l’esponente di FdI, che ha predisposto un’interrogazione al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro della Famiglia Lorenzo Fontana. «Come si è permessa la Rai – ha chiesto ancora Rampelli – di promuovere questo evento, posto che l’interessato Vladimiro Guadagno in arte Luxuria è laureato in lettere e sulla materia ha l’unica competenza di essere transessuale? Quando smetterà la televisione pubblica di essere asservita a un’ideologia sconfitta dalla storia oltre che nelle urne?».
«Condannati a una “Rai rossa” anche con il Pd al 17%?»
«Siamo condannati ad avere una “Rai rossa” anche con il Pd al 17%? Una cosa è parlare di politica, immigrazione, Europa, sovranismo, destra e sinistra. Un’altra – ha concluso Rampelli – è affrontare temi etici di tale rilevanza con chi ha fatto scelte personali che incidono sulla sfera sessuale e affettiva di ragazzini in piena età dello sviluppo psicologico ed emotivo».
Siamo arrivati a toccare il fondo del barile, in nome e per conto della libertà di espressione siamo costretti a cambiare canale quando ci sono alcune trasmissioni, o qualche persona, che oggettivamente hanno nulla a che fare con La democrazia e libertà, ormai siamo pieni di questa Rai, è l’ora di cambiare.
mi domando come sia possibile che la normalità venga vilipisa dall’eccezione.
In natura la normalità è l’attrazione maschio femmina, certo ci sono eccezioni ma sono…eccezioni
quindi non ci interessa essere eccezionali ma…normali, non atipici ma tipici etc. etc.
come può questo semplice concetto essere vilipeso dai media???
Via il canone rai…..va privatizzata.