Il ministro Savona contro Europa e Fmi: le previsioni sull’Italia fatte con strumenti obsoleti
Le previsioni di crescita dell’Italia per il 2019 dello 0,6% “sono basate su strumenti palesatisi obsoleti”. Lo ha detto il ministro per gli Affari europei, Paolo Savona, in audizione davanti alla Commissione politiche Ue della Camera sulla vicenda Carige. “Un atteggiamento passivo nei confronti di un andamento recessivo dell’economia reale a livello europeo si trasmette inevitabilmente ai rischi bancari, accrescendo la problematicità del recupero dei crediti”, ha aggiunto Savona. Il ministro ha anche detto che a decidere su un’eventuale nazionalizzazione di banca Carige “non sarà solamente il governo, ma anche il Parlamento”. Era stato il Fondo monetario internazionale, giorni fa, a taglia allo 0,6%, dall’1% di ottobre, la previsione di crescita per l’Italia nel 2019, mantenendola allo 0,9% per l’anno successivo. Nel corso dell’audizione Savona ha anche detto che sarebbe “inaccettabile subire una nuova recessione, soprattutto se indotta dall’esterno, poiché esistono gli strumenti per farvi fronte, cominciando dagli investimenti. Il saggio di crescita sarà quello che ciascun Paese e la collaborazione tra loro in sede europea saprà darsi”.