Lazio-Novara, sotto accusa i cori degli ultras. Il capo degli Irriducibili: noi tifosi siamo un bersaglio
Lazio-Novara, la partita che si è disputata all’Olimpico, match valido per gli ottavi di finale di Coppa Italia, è finita 4 a 1. Ma c’è una coda polemica: durante la sfida dalla curva Nord sono partiti cori contro i romanisti (“giallorosso ebreo”) e altri giudicati a sfondo razzista (“questa Roma sembra l’Africa”). Cori che si sono levati da un gruppo ristretto, allo stadio erano presenti 13 mila persone. L’arbitro non ha ritenuto di sospendere la partita e neanche di interromperla, e subito è divampata la polemica, anche a seguito delle parole dell’allenatore del Napoli Carlo Ancelotti, nella conferenza stampa prima della sfida al Sassuolo in Coppa Italia: “Noi non abbiamo nessuna pretesa di decidere cosa fare in caso di cori razzisti, c’è un regolamento che secondo noi non è stato rispettato a Milano e che vogliamo sia rispettato, come dicono anche organismi più in alto”.
Cangemi e Diaconale: nessun coro razzista all’Olimpico
Giuseppe Cangemi, vicepresidente del Consiglio regionale Lazio (gruppo misto), sostiene che lui cori razzisti non ne ha sentiti: ”Gli unici cori offensivi che si sono levati oggi all’Olimpico sono stati quelli dei tifosi del Novara contro la Lazio e il presidente Lotito. Ero allo stadio, abbiamo assistito alla partita in assoluta tranquillità e non abbiamo sentito cori razzisti. Ormai siamo ad un vero e proprio accanimento contro la società biancoleste e i suoi tifosi”. Rincara la dose il portavoce della Lazio Arturo Diaconale: “C’è una psicosi in atto che è anche pericolosa e danneggia oggettivamente l’immagine della società, e questo è inaccettabile”. “Premetto – aggiunge Diaconale – che tutti i cori razzisti e antisemiti vanno condannati, detto questo la stragrande maggioranza dello stadio Olimpico, compreso me, non ha sentito nulla: che qualche collega giornalista lo abbia sentito non lo metto in discussione ma vuol dire che c’è stata semmai una ristrettissima parte di tifosi. Oltretutto tutto questo è rischioso perché si presta a strumentalizzazioni, qualsiasi gruppo voglia esercitare ricatti e pressioni basta che si mette lì e dice fesserie. Gonfiata la psicosi diventa lo stadio che fa cori razzisti, non è così”.
Il capo degli Irriducibili: noi laziali siamo bersaglio facile
“Io di cori non so niente, allo stadio non c’ero, sono diffidato… Però nessuno mi ha chiamato, nessuno mi ha detto niente e a dire la verità che ci siano cori a Lazio-Novara mi pare strano… Se poi uno sente il tifoso accanto dire una cosa e dice che sono i cori della curva…”. Così il capo degli Irriducibili della Lazio Fabrizio ‘Diabolik’ Piscitelli commenta il ‘giallo’ sui cori antisemiti che sarebbero partiti dalla curva durante la partita Lazio-Novara. “I tifosi della Lazio – aggiunge Piscitelli – oramai sono un bersaglio facile ma noi ci siamo stufati. Andremo sempre controcorrente, tanto chiunque si alza può dire di tutto di noi. Addirittura, quando hanno fatto i manifesti contro di noi hanno detto che ce li siamo fatti da soli… Che c’è da dire? Se sei indifendibile, non ti difendi nemmeno”.