La vendetta degli Usa 18 anni dopo: ucciso in un raid il terrorista di Al Qaeda

5 Gen 2019 12:43 - di Redazione

La mente dell’attacco dell’ottobre del 2000 contro il cacciatorpediniere “Uss Cole” nel porto di Aden, costato la vita a 17 militari americani, potrebbe essere stata uccisa in un raid statunitense nello Yemen. «Le forze americane hanno condotto il primo gennaio un attacco di precisione nel governatorato di Marib, il cui obiettivo era Jamel al-Badawi, ex agente di Al Qaeda nello Yemen coinvolto nell’attentato contro lo Uss Cole», ha spiegato Bill Urban, un portavoce del comando centrale americano Centcom.

Sul terrorista c’era una taglia da 5 milioni di dollari

Il portavoce ha precisato poi che l’esercito americano «sta ancora esaminando i risultati del raid secondo un processo approfondito per confermare la sua morte». Secondo la giustizia degli Stati Uniti, al-Badawi, sul quale pendeva una taglia di cinque milioni di dollari, era colpevole di 50 capi di accusa di terrorismo per il suo ruolo nell’attacco contro il cacciatorpediniere, il primo di così vaste proporzioni condotto da Al Qaeda contro un obiettivo americano, oltre che per il tentato attacco contro una nave da guerra statunitense nel gennaio dello stesso anno.

La dinamica dell’attentato

Arrestato dalle autorità yemenite, il terrorista «era riuscito ad evadere di prigione – si legge in una nota dell’Fbi nella quale veniva offerta la ricompensa – nell’aprile del 2003. Di nuovo catturato nel 2004, era scappato ancora il 3 febbraio del 2006». Il 12 ottobre del 2000 un barchino carico di esplosivo con a bordo due kamikaze si schiantò contro lo Uss Cole, ancorato nel porto yemenita di Aden per un rifornimento, provocando la morte di 17 marinai.

La locandina “Wanted” dell’Fbi

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