Gilet gialli di nuovo in piazza contro Macron. Violenti scontri alla Bastiglia (video)
Giornata di scontri a Parigi, dove i gilet gialli sono tornati in piazza contro il presidente Macron. Centinaia di migliaia di manifestanti stanno sfilando in queste ore in diverse città della Francia. Gli incidenti più gravi, nella Capitale, nei pressi della Bastiglia. Sono segnalati decine di scontri tra la folla e le forze di polizia francesi. Verso le 16 del pomeriggio, le forze di sicurezza hanno usato gas lacrimogeni e un cannone ad acqua per respingere i manifestanti che lanciavano sassi in rue Saint-Antoine nei pressi di Place de la Bastille, secondo France Presse. Gas lacrimogeni sono stati sparati anche poco prima delle 16:30 dalla polizia che ha compiuto diversi arresti. Nel pomeriggio, sparsi in diversi punti di Parigi, quattro cortei si sono diretti verso la Bastiglia, dove c’è stato il grosso degli scontri.
I gilet gialli gridano: “Macron burattino delle banche”
Negli scontri è rimasto gravemente ferito a un occhio Jerome Rodriguez, uno dei leader della protesta. Il video dell’uomo insanguinato è stato rapidamente messo in Rete e condiviso dai blogger indipendenti, mentre Afp e le fonti ufficiali hanno diffuso immagini meno cruente. Il quotidiano Le Figaro ha stimato i manifestanti in tutta la Francia in 69mila (circa quindicimila meno della scorsa settimana), ma dalle immagini che vengono postate in Rete, da diverse città, i numeri sembrano molto più imponenti. Da alcuni organi d’informazione francesi i manifestanti anti-Macron sono stati definiti come “di estrema destra”, ma generalizzare la protesta di piazza è un’operazione davvero ardua. I reporter di Russia Today, che ha anche una versione in lingua francese, stanno seguendo gli scontri con una diretta della loro inviata. Nessuna corrispondenza è stata fornita per ora, da Tgcom24, Skytg24 o Rainews24, più impegnate con le vicende del Venezuela e delle navi di migranti. Nel corso della protesta i gilet gialli hanno gridato slogan contro il presidente Macron, definendolo “Burattino nelle mani delle banche internazionali”.