Governo, boatos sulla crisi imminente. La Lega smentisce: tutto falso
“Una crisi di governo è possibile e potrebbe anche essere prima delle europee“. E’ quanto sostengono autorevoli fonti della Lega, convinte che, per quanto pubblicamente lo stesso Matteo Salvini smentisca questa ipotesi, la crisi sia ineludibile: “Come si fa ad andare avanti così? Tav sì, tav no, migranti sì, migranti no, Pedemontana sì, Pedemontana no. Non può durare una situazione così comica”. Le fonti, certe di un nuovo successo della Lega, indicano le regionali del 9 e 10 febbraio in Abruzzo come il momento di un possibile ‘redde rationem’ con gli alleati del M5S, al massimo subito dopo le elezioni europee del 26 maggio. Voci che però sono state in serata smentite dallo stesso vicepremier Matteo Salvini, ospite di Porta a Porta: “Andiamo avanti nonostante gli uccelli del malaugurio”. L’ufficio stampa della Lega precisa che la notizia sulle voci di crisi, rilanciata da Adnkronos, è priva di ogni fondamento. L’Adnkronos ha preso atto della smentita ma sottolinea come la notizia sia stata confermata da diverse fonti di primissimo piano della stessa Lega.
Slitta il Cdm su reddito di cittadinanza e quota 100
Che l’intesa nella maggioranza sia compromessa lo dimostra anche il fatto che è slittato ancora il Cdm su reddito di cittadinanza e quota 100, che si terrà la prossima settimana. A rallentare la ‘corsa’ del provvedimento, gli scontri tra i due alleati di governo sulla disabilità.
Il nodo della disabilità è stato affrontato durante il vertice di martedì sera tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i due vicepremier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Di Maio avrebbe ribadito che il reddito di cittadinanza è una misura a contrasto della povertà, dunque destinata ad aiutare anche quei 260mila disabili che vivono sotto la soglia di povertà assoluta e che, per tutti loro, il reddito sarà svincolato dall’accesso al mondo del lavoro e dalla trafila dei centri d’impiego. I soldi per fare di più -il ragionamento emerso durante il vertice tra i tre- al momento non ci sono. Ma i prossimi giorni saranno decisivi per chiudere questo nuovo fronte. Dalle file del M5S sottolineano -come fatto lo stesso Di Maio – che il reddito di cittadinanza ‘viaggia’ insieme a quota 100, dunque rallentare il via libera alla misura vorrebbe dire frenare anche il restyling della legge Fornero.