Gemelli albanesi collezionano centinaia di rapine, ma restano impuniti: ecco perché

26 Gen 2019 16:57 - di Giovanni Pasero

Li chiamano “fratelli Lupin”, ma i due gemelli albanesi non meritano un appellativo tanto elegante, visto che Arsenio Lupin era un “ladro gentiluomo” mentre i criminali in questione sono di tutt’altra pasta. Edmond Trushi e Eduard Trushi sono due gemelli albanesi, che da decine di anni finiscono sulle prime pagine dei giornali italiani. Sono accusati di avere messo a segno complessivamente centinaia di furti e di rapine violente in case e ville in mezza Italia: dalla Toscana al Friuli. Eppure, i due fratelli, hanno trovato il modo per rimanere impuniti e non scontare neanche un giorno di galera.  Edmond ed Eduard Trushi, 30 anni, residenti a Castiglione delle Stiviere (Mantova) vengono ogni volta incriminati e alla fine assolti perché non si può stabilire con scientifica esattezza chi dei due abbia compiuto i crimini contestati.

Il Dna li scagiona: impossibile distinguere il reo

Il motivo è che la prova regina che li colloca sul luogo del delitto è il celeberrimo dna, ma non riuscendo a stabilire a quale dei due fratelli appartenga quel dna, perché i due ce l’hanno pressoché identico, il giudice è costretto ad emettere la sentenza di assoluzione. Il Dna ricavato nei luoghi del crimine non è mai servito a incastrarli perché quello dei due gemelli omozigoti è identico: a differenziarli solo lievissime caratteristiche che andrebbero individuate con analisi approfondite e difficili da realizzare.

I gemelli albanesi in prima pagina da anni

I loro nomi sono spesso presenti sulle pagine di cronaca nera. In questo articolo del 2015, il loro curriculum criminale vantava già centinaia di reati. Curriculum che, in questi quattro anni, non ha fatto che allungare la sua sfilza di reati. Tornando indietro nel tempo, si scorre un’attività criminale variegata. In questa cronaca del 2011, uno dei due gemelli era stato fermato su una vettura rubata con soldi di provenienza illecita. Anche in quel caso l’aveva fatta franca. Qui, su un articolo del quotidiano La Stampa, la ricostruzione di un altro episodio, nel quale i gemelli Trushi avevano pestato a sangue due carabinieri che li avevano fermati per un controllo. 

Ecco perché il giudice ha assolto i gemelli albanesi

L’ultima beffarda sentenza, la settimana scorsa, all’ultimo dei processi che li ha visti protagonisti a Verona, la storia si è ripetuta: assoluzione per non aver commesso il fatto. Chi sarà stato questa volta: Eduard o Edmond? Nemmeno le impronte digitali – seppur diverse – hanno potuto accertarlo: i due usano sempre i guanti. Fino a quando leggeremo delle loro gesta criminali? Ma soprattutto: esiste un modo per non lasciarli impuniti?

 

Commenti

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  • Ivan Italico 27 Gennaio 2019

    Secondo logica se il criminale non può essere punito in quanto indistinguibile dal fratello, allora anche chi uccide il criminale non può essere punito in quanto non si ha certezza della vittima.

  • giacomo 27 Gennaio 2019

    …tutti e due in galera insieme al giudice che li assolve !

  • Ivan Italico 27 Gennaio 2019

    In base a questa logica (da mentecatti di sinistra) se qualcuno uccidesse uno dei due gemelli omozigoti durante un furto, non potrebbe essere accusato di omicidio in quanto impossibile determinare con certezza quale dei due gemelli è la vittima.

  • Armando Bianco 27 Gennaio 2019

    E rimandarli in Albania??

  • antonio martin 27 Gennaio 2019

    In galera tutti e due, finchè uno non incolpa l’altro !!!! E vedrete se non smettono. In altri paesi, non si userebbero tutti i riguardi che vogliono riservare i nostri BRAVI giudici !!!

  • Gianmarco Calderoni 27 Gennaio 2019

    Maledette risorse!