Francia, changez les dames: dopo i gilet gialli arrivano i foulard rossi pro-Macron
Adesso arrivano i rossi contro i gialli. Contro le violenze delle proteste dei gilet gialli, il 27 gennaio manifesteranno a Parigi i foulard rossi che dicono di voler difendere le istituzioni della repubblica francese. Anche questo movimento, di cui scrive oggi Le Figaro, è nato suo social, in quella stessa “Francia profonda” della provincia di cui i gilet gialli dicono di essere l’espressione. Lo scorso 10 dicembre, dopo l’intervento del presidente Emmanuel Macron sulle proteste, Laurent, un ingegnere di Tolosa, ha lanciato la pagina Facebook : “Gilet gialli, ora basta”, presto diventata virale. Laurent, che è un simpatizzante di Macron, spiegava di non essere contro i gilet gialli ma di voler contrastare la deriva estremista e violenta del movimento. La sua iniziativa piace a Theo Poulard, 23enne panettiere bretone che ha raccolto 35mila persone con la sua pagina Facebook “foulard rossi”. Con Laurent concordano di organizzare una manifestazione apolitica chiamata “marcia repubblicana per le libertà”. Poulard spiega di non aver nulla contro la protesta per le tasse sul carburante, ma sostiene che i gilet gialli stanno diventando pericolosi. “Il movimento è stato recuperato da estremisti, di destra e sinistra – afferma – noi siamo attaccati al rispetto delle istituzioni e la democrazia”. “Quello che sta accadendo è un golpe”, aggiunge Laurent. Al momento 8mila persone hanno annunciato di voler partecipare alla manifestazione, ma gli organizzatori sperano che siano molti di più. Quanto ai fazzoletti rossi, Poulard nega ogni simbologia politica. Il riferimento è ai foulard di questo colore tipico della città di Bayonne.
Intanto i gilet gialli preparano un nuovo partito
Tornando ai gilet gialli, voglio “proporre un’alternativa ai francesi” rispetto ai partiti tradizionali. Così Jacline Mouraud, una delle leader più note del movimento dei gilet gialli, ha esposto a Le Figaro le grandi linee del nuovo partito che intende lanciare. Il nome della nuova formazione politica potrebbe essere “Gli emergenti”, ma può ancora cambiare, ha spiegato. E comunque l’idea è di non debuttare alle elezioni europee, la cui data è troppo ravvicinata. Bretone, 51 anni, madre di tre figli ormai grandi, professione ipnoterapeuta, la Mourad è l’autrice di un video contro le tasse sulla benzina con oltre sei milioni di visualizzazioni sui social che è stata una delle micce della protesta dei gilet gialli. “È una cosa nuova, non abbiamo ancora depositato lo statuto, ma cercheremo di farlo il più possibile”, racconta. Contraria alle manifestazioni più violente della protesta e diventata una star dei salotti televisivi, ora passa le serate a rispondere ai tanti che le scrivono su Facebook. Il suo obiettivo è organizzare “un grande incontro” con gli interessati per scegliere il nome e programma del futuro partito. Ma intanto la Mouraud ha già chiari alcuni punti, primo fra tutti la difesa delle pensioni “che non devono essere toccate”. E contrariamente alle rivendicazioni di molti gilet gialli si oppone ai referendum d’iniziativa popolare. “Non vogliamo – afferma- referendum che permettano di rovesciare il governo”. L’inziativa, rimarca, sarà sostenuta da eletti “di tutte gli orientamenti politici”, con l’esclusione “degli estremisti”. E probabilmente ruberà elettori alla sinistra radicale del partito France Insoumise di Jean Luc Melenchon. Bisognerà vedere “come si sviluppa il partito”, continua la Mouraud, che non esclude un avvicinamento ad altre formazioni politiche. Intanto deplora però il tentativo dell’ex vice di Marine Le Pen, Florian Philippot, che ha già depositato il marchio “gilet gialli” in un tentativo di mettere i suo cappello politico sulla protesta.
Sarà una guerra civile, augurando che finisca tutto nel migliore dei modi. Protestare si, ma così…. la vedo proprio brutta. Speriamo bene