«Ero al telefono, l’esplosione mi ha catapultato dalla stanza da letto al bagno» (video)

12 Gen 2019 19:03 - di Roberto Frulli
Matteo Barzini e la sua stanza dell'Hotel Mercure di Parigi devastata dall'esplosione

E’ un racconto drammatico, di chi ha visto la morte in faccia, quello di Matteo Barzini, inviato di Agorà e nipote del celebre inviato del Corriere, Luigi Barzini senior, rimasto ferito dopo l’esplosione della grande  boulangerie Hubert nel cuore di Parigi mentre si trovava all’interno della sua stanza, nell’hotel Mercure Paris Opéra Lafayette in rue de Trevise al civico 7.

«Un minuto prima ero al telefono nella camera al secondo piano dell’hotel Mercure, poi l’esplosione, e mi sono ritrovato in bagno, catapultato due metri più in là – ricorda il 37enne Matteo Barzini – Mi sono guardato attorno e l’intera finestra era finita sul letto, la camera devastata dalla deflagrazione»

Barzini, che si trovava da ieri sera nella capitale francese per seguire la manifestazione dei gilet gialli, è stato dimesso poco fa dall’ospedale di Parigi con dieci punti di sutura alla gamba e contusioni alla testa.

«Subito dopo l’esplosione sono uscito dalla stanza, ho sentito le persone che urlavano sulle scale, prima sono andato verso i piani alti, poi sono sceso in strada e mi sono reso conto di quello che era accaduto – racconta Barzini che ha documentato gli attimi successivi all’esplosione nel cuore di Parigi, nella boulengerie sventrata dall’esplosione – Sono tornato in camera a riprendere le mie cose e ho fatto il giro di tutte le camere controllando che non ci fosse nessuno. Una volta tornato in strada i soccorritori mi hanno portato in ospedale».

Le riprese video fatte da Barzini nell’immediatezza dell’esplosione mostrano la sua stanza nell’hotel Mercure distrutta, le lenzuola del letto insanguinate, il suo viso segnato dal sangue per le schegge dei vetri della finestra e, sotto, più in basso, in strada, le carcasse fumanti delle macchine sventrate dall’esplosione.
L’inviato di Agorà si aggira nelle stanze vuote dell’albergo per accertarsi che non vi sia nessuno.

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