Elezioni europee, è giallo: gli inglesi voteranno o non voteranno per Strasburgo?
Dalla Gran Bretagna “non abbiamo ricevuto alcuna richiesta” di proroga dell’articolo 50 oltre luglio, quando si insedierà il nuovo Parlamento europeo, senza tenere elezioni europee Oltremanica. La Commissione europea, “come guardiano dei trattati, suggerisce prudenza riguardo a qualsivoglia indicazione che il diritto dei cittadini dell’Ue di votare nelle elezioni europee possa essere messo in discussione”. Lo dice il portavoce capo della Commissione europea Margaritis Schinas rispondendo, a Bruxelles, alla domanda di un giornalista britannico sull’eventualità che il governo britannico possa chiedere di ritardare la Brexit oltre la data delle europee, quindi rimanendo uno Stato membro, senza tenere le elezioni europee, cosa che è un obbligo giuridico di tutti gli Stati Ue. “In più – continua – abbiamo un Parlamento europeo che richiede parlamentari eletti direttamente in ciascun Stato membro, al massimo entro l’insediamento del Parlamento europeo, che quest’anno sarà il 2 luglio. Questa è la situazione giuridica e preferiamo attenerci all’ordinamento giuridico vigente. In ogni caso, qualsiasi discussione resta teorica, visto che solo ieri Theresa May ha escluso ancora una volta un’estensione dell’articolo 50″. Alla domanda di un altro cronista britannico, che chiedeva se sia possibile che il mandato di Jean-Claude Juncker possa essere prorogato a causa della Brexit, Schinas ha risposto che la Commissione “non fa speculazioni su alcuno scenario. Il mandato” del presidente Juncker “scadrà il 31 ottobre” prossimo. Quindi non lo esclude? “Mi attengo a quello che ho appena detto”, ha replicato.
Berlino: inglesi rimanete, la Ue è casa vostra
Intanto ‘c’è un altro apppello dalla germania au cugini inglesi: “I britannici dovrebbero sapere che dal profondo del nostro cuore, vogliamo che rimangano”. Una lettera emotiva agli “amici inglesi” scritta e firmata da esponenti di spicco del mondo politico, dell’impresa ma anche dello spettacolo e dello sport della Germania è stata indirizzata oggi al Times. In calce, le firme dei principali leader dei partiti politici, da Akk, che ha preso il posto di Angela Merkel alla guida della Cdu, ad Andrea Nahles, leader Spd, ai leader dei Verdi, Annalena Baerbock e Robert Habeck a Dieter Kempf, presidente della Federazione delle Industrie tedesche, Thomas Enders, a capo di Airbus e Dieter Zetsche, presidente di Daimler, oltre a rappresentanti del mondo dello spettacolo, dello sport. La Gran Bretagna “è diventata parte di ciò che siamo come europei”, si legge nella missiva. “E quindi ci mancherebbe. Ci mancherebbe il leggendario humour nero britannico e il pub dopo il lavoro per bere una birra, o il tè con il latte e la guida a sinistra”. “Senza la vostra grande nazione, questo continente non sarebbe ciò che è oggi: una comunità definita da libertà e prosperità. Dopo gli orrori della seconda guerra mondiale essa non ha rinunciato a noi. Ha accolto la Germania come una nazione sovrana e una potenza europea. E questo, come tedeschi, non lo abbiamo dimenticato e ve ne siamo grati”. “Proprio perché realizziamo che la libertà di cui oggi beneficiamo come europei è stata in molti aspetti costruita e difesa dal popolo britannico, vogliamo che i britannici sappiano che rispettiamo la loro scelta. E se la Gran Bretagna decidesse di lasciare l’Unione europea, avrà sempre amici in Germania ed Europa. Ma i britannici dovrebbero allo stesso modo sapere che riteniamo che nessuna scelta sia irreversibile. La nostra porta rimarrà sempre aperta: L’Europa è la casa”.
18 Gennaio 2019 — Credo di aver capito quando finirà o potrà finire, questo spettacolo deludente e ridicolo in Italia: quando capiremo che non abbiamo tutti ragione. E che, bisogna pensare e dire: quì deve comandare chi ha ragione! Lo so è molto difficile, ma dobbiamo provarci,
· perchè quello che ci aspetta… è brutto assai… Oppure, finiamola di piangerci addosso, come vogliono queste TV! E questa è ancora più difficile… Vabbè ho capito, dobbiamo crepare e basta… E’ così? Perchè continuare a curare l’albero Italia, se il male è alle radici…
Spero proprio che, almeno loro, siano riusciti a svignarsela da questo…buco nero chiamato UE…