Ebola viene dai pipistrelli: isolato il virus mortale in uno dei volatili in Liberia
Il tipo mortale di virus Ebola è stato trovato in un pipistrello in Liberia, hanno annunciato ricercatori del ministero della Salute del Paese dell’Africa occidentale e del National Public Health Institute of Liberia (Nphil). Dopo avere raccolto campioni da centinaia di pipistrelli negli ultimi 2 anni, in un esemplare è stato rinvenuto lo Zaire ebolavirus, ha spiegato alla stampa il direttore generale del Nphil, Tolbert Nyenswah. “Al momento – ha precisato il Dg – tutti gli altri pipistrelli testati risultano negativi”. Ma il rinvenimento è ritenuto comunque significativo, ha evidenziato l’esperto, perché secondo gli scienziati suggerisce che i pipistrelli potrebbero essere ospiti naturali dell’Ebola. I ricercatori ritengono probabile che anche in altre aree dell’Africa i pipistrelli possano essere portatori del virus. “Gli studi in corso – ha aggiunto Nyenswah – esamineranno se altri pipistrelli sono infetti” ed eventualmente “come diffondono la malattia”. Durante l’epidemia di Ebola che nel 2014 ha colpito l’Africa occidentale, sono stati registrati 11 mila morti fra Guinea, Liberia e Sierra Leone.
Pipistrelli portatori dell’Ebola – ricorda il ‘New York Times‘ online – erano già stati scoperti in Africa centrale e gli scienziati sospettavano da tempo che questi animali fossero un ospite naturale dell’agente infettivo, responsabile di contagi registrati nell’uomo anche in altre zone. Finora, tuttavia, lo Zaire ebolavirus non era mai stato individuato nei pipistrelli in Africa occidentale. Sebbene l’esemplare infetto sia stato trovato in Liberia, puntualizza il quotidiano Usa, il Paese non ha avuto casi umani di malattia dal 2016 e il pipistrello non è stato associato ad alcun contagio umano. La scoperta è preliminare e non ancora pronta per la pubblicazione su una rivista peer-reviewed. Solo il 20% del genoma del pipistrello infetto è stato studiato e le analisi continuano, tuttavia le autorità liberiane hanno preferito condividere subito l’informazione per il suo potenziale impatto sulla salute pubblica.