Difese Battisti, Pennac non è gradito a Empoli: è scontro aperto tra sindaco Pd e centrodestra
Chissà se Daniel Pennac si sente anche lui un po un “capro espiatorio”, come il celebre monsieur Malaussène, protagonista della sua celebre saga, o se si vede più, dal di fuori, come il pomo della discordia venutasi a creare in seno all’amministrazione comunale di Empoli dove l’opposizione di centrodestra si è fieramente opposta all’invito dello scrittore francese offerto dal sindaco Pd Brenda Barnini, che ha invitato l’autore d’oltralpe a partecipare il prossimo aprile a un appuntamento di Leggenda, festival della lettura e dell’ascolto per bambini e ragazzi.
Il sindaco Pd invita Pennac a Empoli, il centrodestra si oppone: non è gradito
A scatenare il caso, divenuto subito braccio di ferro politico, la firma genersoamente apposta anche da Pennac tra tanti altri intellettuali, in calce a un appello di 15 anni fa in cui un nugolo di maître à penser si pronunciava contro l’estradizione in Italia di Cesare Battisti, il terrorista dei Pac arrestato pochi giorni fa in Bolivia che ha motivato persino i grillini presenti in Cumune a promuovere una raccolta di firme per impedire l’incontro empolese del romanziere e che ha visto Andrea Poggianti, capogruppo e consigliere comunale di Empoli per il Centrodestra, esponente di FdI in prima linea contro la partecipazione di Pennac alla manifestazione letteraria in calendario il prossimo aprile che, a fronte della «felicità» espressa dal sindaco Barnini per la prossima presenza dello scrittore francese in città, ricorda come lo scrittore francese, a suo tempo, si espresse pienamente a favore del terrorista rosso, sostenendo addirittura: «Coraggio dunque, sperando di vederla presto, libero». Da qui il commento che scandisce chiaramente la linea politica del centrodestra annunciata da Poggianti: «O l’intellettuale si ricrede o come centrodestra ci opporremo alla presenza in pompa magna e sotto il vessillo del Comune di Empoli di uno che difese il terrorista comunista che uccise quattro italiani innocenti. Se Pennac chiederà scusa, saremo i primi a chiedergli l’autografo, altrimenti Empoli non ospiti gli amici del terrorista rosso Cesare Battisti. Altri intellettuali hanno ritrattato, Daniel Pennac ancora oggi lo fiancheggia, appoggia, giustifica e compatisce».
Quando Pennac su Battisti disse a “la Repubblica”: «Si paga anche con l’esilio»…
Da qui, l’autogol dello stesso comune empolese che, bollando posizioni e dichiarazioni del centrodestra come polemiche «artificiose», ha poi ricordato che in un’intervista rilasciata da Pennac al quotidiano La Repubblica 15 anni fa, che dalla parole stesse dello scrittore emergeva «la difesa da intellettuale francese della dottrina Mittérand relativa al diritto di asilo messa in dubbio dall’allora ministro della Giustizia Juppé», e che si trattava quindi di «un dibattito tutto interno alla politica francese». Peccato che il terrorista in oggetto fosse italiano, come italiane erano le sue vittime; e che parlare, come fece Pennac nell’intervista al quotidiano italiano, di espiazione della pena anche attraverso l’esilio – «si paga anche con l’esilio», disse espressamente lo scrittore – fosse già allora a dir poco inadeguato. E di questo, allora, l’Amministrazione Comunale di Empoli che attraverso il primo cittadino invita l’autore d’oltralpe in città, e che conclude una nota di replica sostenendo di essere «sempre stata profondamente avversa ad ogni gesto di violenza, terrorismo e sopraffazione e orientata allo sviluppo della coscienza democratica e della partecipazione tra i cittadini più giovani, grazie ai percorsi di formazione che da anni si svolgono nelle scuole empolesi di cui Leggenda diventa un esempio emblematico», non può non tenere conto.