Dalla Siria a piedi nel deserto algerino? È boom di bufale sui cosiddetti rifugiati

5 Gen 2019 15:42 - di Antonio Pannullo

Stravagante richiesta dell’Unhcr, l’agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, che si dice preoccupata per la sicurezza delle “persone vulnerabili”  provenienti da Siria, Yemen e Palestina che sarebbero bloccate al confine meridionale dell’Algeria con il Niger. Ora, il sud dell’Algeria dista migliaia e migliaia di chilometri dalla Siria, così come dallo Yemen e da Israele. Come ci siano finite in Algeria, e al confine con il Niger, è un mistero. I profughi, o rifugiati, che scappano dalla guerra, che c’è in Siria e in Yemen ma non in Palestina, avrebbero dovuto attraversare una serie di Paesi prima di arrivare nel sud dell’Algeria: precisamente Giordania, Israele, Egitto, Libia e infine tutta l’Algeria. Più difficile il percorso per gli yemeniti, che avrebbero dovuto attraversare anche l’Arabia Saudita. Perché poi dalla Siria questi profughi non siano potuti andare direttamente in Turchia e poi in Grecia e quindi in Europa, è un mistero che forse l’Unhcr vorrà spiegare. Stesso discorso per gli yemeniti e i palestinesi. Non si tratta di nazioni facili ad attraversare, specie per chi fugge da una guerra e quindi non ha risorse né mezzi. Inoltre, non ci risulta che l’Algeria sia una nazione che si è data all’accoglienza dei rifugiati per conto delle Nazioni Unite; al contrario, è una nazione dalle cui sponde partono illegalmente centinaia di clandestini ogni mese che spesso e volentieri arrivano sulle coste italiane. Quindi il mistero si infittisce. Se poi questi profughi sono andati in aereo, l’Unhcr dovrebbe spiegare a spese di chi e poi perché proprio in Algeria, e ai confini col Niger, Paese quest’ultimo dove è in atto una missione internazionale in cui è coinvolta anche l’Italia, missione tesa proprio a contenere l’afflusso di fuorilegge che tentano di forzare i confini nazionali senza documenti. A che gioco stanno giocando le Nazioni Unite lo si è capito da tempo, ma ormai dovrebbe essere chiaro che la strategia di far invadere l’Europa dai clandestini di tutta l’Africa e tutta l’Asia sta naufragando per la protesta dei popoli europei. Il gigantesco business economico dei trafficanti di schiavi sta per finire per sempre così come il traffico delle cosiddette organizzazioni caritatevoli miliardarie che sfruttano le guerre per incrementare le loro non chiare attività. Dalla nota dell’Unchr apprendiamo anche che “l’Unhcr è stata informata di un gruppo di circa 120 siriani, palestinesi e yemeniti che, dopo un periodo di detenzione nel centro di Tamanrasset nel sud dell’Algeria, è stato trasferito in un’area vicina al valico di frontiera di Guezzam il 26 dicembre. Di questo gruppo, alcune persone sono già note all’Unhcr come rifugiati registrati fuggiti da conflitti e persecuzioni o affermano di aver cercato protezione internazionale in Algeria”. Ma l’Unhcr a quanto pare era già d’accordo col governo di Algeri. La nota infatti prosegue: “L’Unhcr è in contatto con le autorità algerine per questa vicenda e chiede di ottenere l’accesso ai rifugiati per valutare i loro bisogni di protezione. Tuttavia, alla luce del resoconto dei media in Algeria, in cui si afferma che queste persone sono state trasferite al confine in accordo con l’agenzia dell’Onu, desideriamo chiarire che non c’è stato nessun coinvolgimento. Dato l’urgente imperativo umanitario di fornire assistenza a coloro che sono bloccati al confine, l’Unhcr fa appello alle autorità algerine per ottenere l’accesso alle persone in fuga, per rispondere ai loro bisogni umanitari, identificare coloro che hanno bisogno di protezione internazionale e garantire la loro sicurezza. Riconoscendo le sfide affrontate dall’Algeria nel rispondere a flussi migratori misti, l’Unhcr mantiene regolari comunicazioni con le autorità per affrontare la situazione dei rifugiati e dei richiedenti asilo, che possono essere oggetto di arresto e allontanamento. L’Algeria ha aperto le sue porte a circa 50.000 rifugiati siriani che hanno cercato sicurezza nel paese e chiediamo alle autorità di estendere questa ospitalità a coloro che ne hanno bisogno. Mentre la gestione delle frontiere rimane una prerogativa sovrana di tutti i governi, l’agenzia ribadisce che la sicurezza delle frontiere e la protezione internazionale non si escludono a vicenda. L’Unhcr sottolinea che qualsiasi persona la cui vita è a rischio nel proprio paese di origine deve essere in grado di accedere al territorio e chiedere asilo in un paese sicuro, e che ogni richiesta di asilo dovrebbe essere considerata individualmente”. Chi dice la verità?

Commenti

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  • Mansour 5 Gennaio 2019

    In algeria migliaia di rifugiati africani e siriani veri ,ma quelli 150persone bloccati alla frontiera con il Niger e la nazione uniti sta diffondendo sono ex combattente contro il rigime ASSAD (terroristi),arrivati della Turchia al SUDAN È MAURITANIA con passaporti falsi,qualcuno sta preparando una guerra in algeria…………????????????.