Caso “Libero”, Feltri: «Chi critica non ha letto l’articolo. Polverini, non capisci un c…»
«L’omofobia ce l’ha in testa chi ci critica. Chi ci spara addosso ha letto solo il titolo ma non il testo, in caso contrario avrebbe scoperto che quei dati ci sono stati forniti dalle stesse associazioni gay. Di cosa ci si offende? Se calano fatturato e Pil c’è qualcuno che se ne rallegra? E’ un titolo fattuale, come direbbe Crozza». Così Vittorio Feltri si difende dalle polemiche scoppiate, il primo a reagire è stato Luigi Di Maio, per il titolo di prima pagina di Libero “C’è poco da stare allegri. Calano fatturato e Pil ma aumentano i gay”. Per il direttore del quotidiano, accusato anche di fare titoli “beceri” per alzare le vendite, non c’è nulla di scandaloso nel titolo scelto: «È un dato di fatto, abbiamo citato delle cifre, cosa c’è da indignarsi? Dov’è il problema, non si può dire che aumentano i gay? Siamo forse in Iran». Sulla notizia dell’avvio della procedura interna per vagliare la possibilità di bloccare l’erogazione dei fondi residui spettanti al quotidiano, come annunciato dal sottosegretario con delega all’editoria Vito Crimi, Feltri sottolinea: «Si parla da mesi del blocco dei fondi, chiamano i giornalisti “puttane” e nessuno si scandalizza. Danno soldi a cani e porci e poi dicono che siamo noi a uccidere la democrazia».
Ce ne è anche per la deputata di Forza Italia, Renata Polverini, che ha accusato Libero di omofobia e di alimentare una campagna di caccia al terrore. «Cara Renata. constato con amarezza che non capisci un cazzo perché o non hai voglia di leggere e se leggi continui a non capire un cazzo. Hai la cultura più bassa di quella della Boldrini», scrive Feltri all’indirizzo dell’ex segretaria dell’Ugl. «Fiera di non capire un cazzo», la replica secca della Polverini.
Beh, Polverì, te la sei cercata questa volta, e se poi dici anche che sei fiera di non capire un ca**o, questo mi dà proprio da pensare, ma se lo dici tu …