Caso Diciotti, Salvini: “Pronto a farmi processare”. La Russa: “E chi favorì l’immigrazione clandestina?”

25 Gen 2019 19:05 - di Antonio Pannullo
Salvini in divisa

La giunta per le elezioni del Senato esaminerà la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, mercoledì 30 gennaio, ma lui non è preoccupato e ha già dichiarato che rinuncerà all’immunità: “Chi sono io per non farmi processare? Sono pronto a farlo”. Lo ha detto il ministro dell’Interno parlando con i giornalisti sulla terrazza dell’immobile confiscato e consegnato a Roma Capitale. ”Ho ricevuto in queste ore tantissimi messaggi di sostegno da parte di uomini di Chiesa, da parte di uomini di legge – incalza Salvini- Sono ben contento di far emergere alcune contraddizioni. Se c’è qualche giudice che pensa di sostituirsi a un ministro, si candidi alle elezioni. Io non voglio fare il giudice, voglio solo fare il ministro tranquillamente. Non ho mai nascosto le mie politiche sull’immigrazione e confermo – continua – che quello che ho fatto lo rifarei. Se questo mi comporterà un processo, sono pronto a farmi processare, non c’è problema”. ”I benpensanti, i professoroni in Italia e in Europa se ne facciano una ragione: possono indagarmi, possono processarmi, io non cambio il mio modo di lavorare”. E ha proseguito: “Ho dormito benissimo stanotte, farò le mie valutazioni. Comunque, non ho bisogno di protezione. Altri chiedevano l’immunità perché rubavano, io ho applicato la legge da ministro e ritengo di aver applicato anche la Costituzione che prevede che la difesa della patria sia un sacro dovere di ogni cittadino. Se dovrò essere processato per questo sarà il Senato a deciderlo. Deciderà se un ministro deve fare il ministro o se un giudice, che si alza la mattina, a decidere le politiche sull’immigrazione. Io sono tranquillissimo”. Come si ricorderà, ieri la Giunta per le elezioni e le immunità parlamentari del Senato, presieduta dal senatore Maurizio Gasparri, ha ricevuto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania la domanda di autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell’Interno Matteo Salvini, relativamente alla ipotesi di reato di sequestro, legato alla vicenda della nave Diciotti.

La Russa: quelle toghe i principali sostenitori di Salvini

Da parte sua Ignazio La Russa, vicepresidente del Senato e senatore di Fratelli d’Italia ha commentato a Sky tg24 Pomeriggio la richiesta di autorizzazione a procedere del Tribunale dei ministri di Catania nei confronti di Matteo Salvini:  ”I principali sostenitori di Matteo Salvini sono quei magistrati che lo hanno indagato. Questa imputazione va a colpire una persona che sta cercando di frenare l’immigrazione incontrollata, mentre negli anni passati non sono mai stati indagati i precedenti ministri che hanno favorito l’immigrazione clandestina”. Dello stesso parere il ministro per la Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno: “Quella che è stata fatta dal ministro Salvini è una scelta di natura politica, di governo. I diritti umani sono inviolabili, ma un governo ha il dovere di farsi carico di regolare alcuni fenomeni. Si è fatta la scelta politica che ha fatto Salvini, quello è un problema politico”. Lo ha affermato. “Come senatrice – ha aggiunto l’esponente dell’esecutivo – voterò perché sia rigettata questa richiesta, perché l’atto è veramente politico. C’è una squisita distinzione giuridica tra ciò che significa atto politico e atto di natura politica, ma questo era un atto politico condiviso dall’intero governo. Questo è uno di quei casi in cui la natura dell’atto di Salvini come politica risulta talmente evidente che persino il procuratore aveva chiesto l’archiviazione. Quando c’è omogeneità tra Procura e Tribunale dei reati ministeriali ovviamente significa che la visione è quantomeno univoca, qui abbiamo invece una visione che può essere anche fisiologica, però c’è una diversità di pareri”. “Salvini – ha ribadito Bongiorno – ha posto in essere una condotta conseguenza di una precisa scelta politica che aveva annunciato in campagna elettorale e poi condivisa con il governo. Quindi lo considero un fatto tipicamente politico, rientra nel potere-dovere del ministro”. Ma l’Associazione nazionale dei magistrati non condivide le critiche e se la prende con la stampa: “I magistrati svolgono la propria attività seguendo il dettato costituzionale dell’imparzialità e sulla base di quanto previsto dalle leggi, senza condizionamenti ideologici o politici”. Così in una nota la giunta dell’Associazione nazionale magistrati torna sulla vicenda della decisione del Tribunale dei ministri di Catania sul caso Diciotti e sulle reazioni del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, per il quale è stata chiesta l’autorizzazione a procedere. “Dopo la decisione del Tribunale dei ministri di Catania circolano su qualche organo di stampa notizie errate e inaccettabili, che forniscono ai cittadini una visione distorta della realtà e della attività della magistratura – denuncia l’Anm – Vengono attribuite ai magistrati posizioni preconcette, anche attraverso un inammissibile parallelismo con precedenti provvedimenti giudiziari, e connotazioni ideologiche e politiche. Respingiamo questo modo di fare informazione, perché rende un cattivo servizio ai cittadini e non corrisponde all’azione giudiziaria dei magistrati”.

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  • MICHELE RICCIARDI 26 Gennaio 2019

    26 Gennaio 2019 — Porca miseria, anche il populismo ci sta portando alla rovina, e più rapidamente pure. E se noi non ci chiediamo il perché e come, chi è causa del suo male pianga se stesso! Quà l’unico che si salva è Salvini. La opposizione non è all altezza; Sergio Mattarella dice solo belle parole; questa comunicazione difende questa “democrazia”, fingendo di combatterla; noi siamo vittime passive o inconcludenti del terrorismo psicologico; come ne usciamo!? Per me sempre: fuori le idee e vinca la migliore! Ma nessuno aderisce, perché non lo dice la televisione (teledipendenti!). Stiamo andando al macello e siamo ancora tutti gelosi e invidiosi, il terrorismo psicologico fa il resto. Con un panorama così desolante, meglio fare la fine dei fessi?… Adesso capisco o comprendo quelli che si sono suicidati per tali motivi.