Caso Desirée, nuove accuse per i pusher. La procura: «Vi fu prostituzione minorile»

21 Gen 2019 16:16 - di Redazione
Il ghanese Yousef Salia indagato per l'omicidio di Desiree Mariottini, la 16enne drogata, stuprata e poi deceduta in un edificio abbandonato di via dei Lucani nel quartiere San Lorenzo a Roma di proprietà di una società di Valerio Veltroni, fratello di Walter

Nuove contestazioni per i quattro uomini indagati per la vicenda della morte Desirée Mariottini, la 16enne di Cisterna di Latina trovata senza vita la notte tra il 18 e il 19 ottobre in uno stabile abbandonato nel quartiere San Lorenzo, dopo che era stata drogata e violentata.

Contestati anche reati precedenti l’omicidio di Desirée

I pm, coordinati dal procuratore aggiunto Maria Monteleone, contestano agli indagati anche fatti precedenti alla morte della ragazza. In particolare, il 27enne Mamadou Gara, già accusato di omicidio volontario e violenza sessuale, ora è anche accusato di prostituzione minorile, mentre per il 32enne ghanese Yusif Salia la nuova accusa riguarda lo spaccio di stupefacenti aggravato dalla minore età della vittima. Restano poi le accuse di spaccio per il 46enne nigeriano Chima Alinno e per il 43enne senegalese Brian Minthe, anche nel loro caso però con ulteriori contestazioni: per tutti, infatti, le accuse di spaccio sono state estese a fatti precedenti la morte di Desiree.

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