Carabinieri inseguiti a Gaza: Onu e Italia umiliate dai terroristi di Hamas

16 Gen 2019 17:28 - di Antonio Pannullo

Incredibile episodio a Gaza City, città teoricamente amministrata dall’Anp ma di fatto controllata manu militari dai terroristi islamici di Hamas, che lì fanno il bello e il cattivo tempo. Tre carabinieri sono stati inseguiti e costretti a rifugiarsi nella sede dell’Onu, che è stata circondata dai terroristi, prima che la vicenda venisse chiarita. La Farnesina oggi conferma che i tre carabinieri in servizio presso il Consolato generale a Gerusalemme hanno lasciato il compound dell’Onu di Gaza e fatto rientro nella sede diplomatica italiana. Nel precisare che, come da prassi abituale, il Consolato generale aveva regolarmente notificato alle autorità locali, tramite gli uffici delle Nazioni Unite, la missione dei militari nella Striscia, il ministero degli Esteri desidera ringraziare il personale dell’Onu a Gaza e, in particolare, il rappresentante speciale delle Nazioni Unite, Nickolay Mladenov, per aver gestito – in stretto raccordo con la Farnesina e il consolato generale a Gerusalemme – la situazione con professionalità ed efficacia. Ieri in serata tre carabinieri italiani  si erano rifugiati nella sede dell’Unwra a Gaza che poi è stata letteralmente assediata dalle forze di Hamas. Sarebbero 4, invece, gli italiani secondo il sito del Jerusalem Post. Per il quotidiano l’ambasciatore italiano Gianluigi Benedetti avrebbe incontrato persino il leader di Hamas Ismail Haniyeh nel tentativo di risolvere la crisi, ma la circostanza è stata ufficialmente smentita. A quanto si legge, ieri i quattro si sono rifiutati di fermarsi ad un posto di blocco di Hamas. Hanno proseguito con la loro auto e sono stati inseguiti dagli uomini del movimento palestinese che controlla Gaza. Gli italiani sarebbero muniti di armi automatiche. Secondo il sito, malgrado l’Unwra confermi che si tratta di cittadini italiani, Hamas sarebbe preoccupato della possibilità che si tratti di israeliani che usano passaporti italiani. Le forze di sicurezza di Hamas che hanno assediato la sede dell’Unrwa nella Striscia di Gaza “pensavano che gli italiani fossero legati alle forze speciali israeliane”, ha infatti affermato il portavoce del ministero dell’Interno di Hamas, Iyad al-Bizm.

“Contatti molto intensi avvenuti nelle ultime ore” hanno portato “alla fine dell’assedio delle forze di sicurezza di Hamas alla sede dell’Unrwa a Gaza e al rilascio dei tre italiani che si trovavano al suo interno”. Lo afferma sempre il portavoce del ministero dell’Interno di Hamas, Iyad al-Bizm. “Approfondite comunicazioni da parte del consolato italiano a Gerusalemme e dell’Onu hanno confermato che i tre sono cittadini italiani e non hanno alcuna relazione con Israele. Sulla base di queste comunicazioni le forze di sicurezza si sono ritirate dai dintorni della sede dell’Onu”. Al-Bizm ha quindi tenuto a “ringraziare” tutti coloro che hanno “aiutato a concludere le indagini, specialmente Nickolay Mladenov (coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente, ndr) la consulente di sicurezza Onu nei Territori palestinesi, il direttore dell’Unrwa a Gaza, il consolato italiano e l’ambasciatore del Qatar, Muhammad al-Emad”. “Confermiamo – conclude – che ciò che è stato detto dai mezzi di informazione nelle ultime ore a proposito dell’incidente è stato molto enfatizzato e in alcuni casi sono state riportate notizie non vere”. E aggiunge: “Nelle ultime ore sono state eseguite delle indagini da parte delle forze di sicurezza su un’auto sospetta con a bordo tre italiani avvistata in una zona in cui lunedì mattina si sono registrati scontri a fuoco nel centro di Gaza. L’auto è stata seguita e si è diretta verso la sede dell’Unrwa”. “Dalle indagini è stata accertata l’identità dei tre italiani, che sono entrati legalmente a Gaza, e che l’auto non ha niente a che fare con lo scontro a fuoco”, specifica il portavoce.

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