Boschi-Di Battista, squallida rissa sui papà. “Il tuo è banchiere”. “Il tuo fascista…”
Non la smettono di litigare, sui social, il grillino Alessandro Di Battista e la piddina Maria Elena Boschi, con accuse che tristemente continuano a litigare sui rispettivi padri. Il grillino rinfaccia all’ex ministra di essere “figlia di un banchiere” e di non aver mai lavorato in vita sua, la Boschi replica di essere “molto fiera di non avere un padre fascista”. “Rispondo ancora a Di Battista che continua a chiamarmi in ballo – dice allora l’esponente Pd, sempre dalla propria pagina Facebook – Carissimo Alessandro, io ho sempre lavorato come avvocato e ho pagato le tasse. Attività che spero non ti suoni sorprendente, considerati i precedenti delle tue aziende. Quanto a mio padre: sono molto fiera di non avere un padre fascista. E la correttezza di mio padre – rimarca – è stata riconosciuta nei Tribunali che, a differenza della vostra squallida gogna mediatica, hanno ancora valore in una Repubblica Democratica”.
Se queste sono le nuove leve della politica italiana, stiamo messi davvero male. Se per fare politica si devono insultare i genitori, ammesso che essere “banchieri” o “fascisti” possa essere considerato un insulto, la dice lunga sulle prospettive politiche del nostro Paese…
La poco “onorevole Boschi, nella sua ignoranza biblica, non sa che essere fascista non è offensivo. Certamente lo è essere banchiere bancarottiere e truffatore! Onore al babbo di Dibba!
Beh… dire che sei figlio di un banchiere non è di certo un insulto, fare il banchiere è un lavoro come un altro.
Dare del fascista al padre non è un insulto, al massimo può essere vero o falso. Se è falso stai dicendo una fesseria. Se è vero, l’insulto è proprio l’essere fascista, un insulto verso l’umanità