Baglioni, il consigliere Rai Rossi solleva il caso: c’è un conflitto di interessi?
Continua a tenere banco il caso Baglioni dopo le dichiarazioni del cantante sulla questione migranti. Secondo il quotidiano La Stampa la neodirettrice di Raiuno, Teresa De Santis, non avrebbe gradito le esternazioni di Baglioni e per questo avrebbe in animo di non confermare l’artista come conduttore delle future edizioni del festival di Sanremo. Un’indiscrezione che fa gridare il Pd alla censura mentre il consigliere Rai, Giampaolo Rossi, spiega il suo punto di vista sulla vicenda: “Il vero tema non è il fatto che Claudio Baglioni possa esprimere un parere su un tema di grande attualità come è quello sull’immigrazione, ma il fatto che abbia scelto di esprimersi sull’argomento sotto i riflettori della conferenza stampa del Festival di Sanremo”.
Per Baglioni conflitto di interessi?
“Il cittadino Baglioni – evidenzia Rossi – ha diritto di manifestare tutte le opinioni che vuole, naturalmente. Parlare di immigrazione, però, mentre si presenta il festival della canzone italiana è del tutto fuori contesto, anche quando lo si fa in risposta a domande specifiche poste dai giornalisti. La questione più seria che, invece, io porrò sul Festival di Sanremo nel prossimo consiglio di amministrazione -anticipa Rossi- è un’altra: chiederò che la Rai verifichi se ci sono conflitti di interesse generati dal rapporto che il direttore artistico del Festival di Sanremo ha con la sua casa discografica, che è la stessa cui appartiene una buona parte degli artisti selezionati“.
Tutte le polemiche sul palco
Non è la prima volta che il festival dei Fiori si trasforma in palcoscenico politico, dimostrando di essere, da sempre, uno specchio che riflette gli umori del paese sui temi sociali più scottanti. Il più grande evento nazionalpopolare italiano è tale anche perché non può, neanche volendo, lasciar fuori dal palco ciò che accade nei palazzi e per le strade. Il pubblico si divide, partecipa, contesta, applaude, portando a Sanremo un autentico spaccato del paese. Come successe, per citare uno degli episodi più ‘recenti’, nel 2013, l’anno in cui Maurizio Crozza inaugurò la 63ma edizione del Festival con l’imitazione di Berlusconi. Pochi minuti, giusto il tempo di una parodia ‘cantata’, e dal pubblico partì una violenta contestazione, tale da costringere il conduttore Fabio Fazio ad intervenire per chiedere ai contestatori di calmarsi. Così due anni prima, quando Roberto Benigni entrò sul palco dell’Ariston a cavallo ironizzando su Berlusconi, dopo aver pronunciato la celebre battuta “avevo dei dubbi se entrare a cavallo perché in questo momento ai cavalieri non gli va tanto bene…”. E fu solo una delle numerosissime volte in cui la presenza del comico toscano a Sanremo creò tensioni e malumori tra pubblico, platea e organizzatori. Basti ricordare che nel 2002, il giornalista Giuliano Ferrara organizzò una campagna di boicottaggio in vista della partecipazione del comico e regista toscano alla serata finale del festival di Sanremo. ”Vogliamo colpire Benigni a Sanremo. Saremo tra il pubblico, muniti di uova e ortaggi, e glieli tireremo addosso”, scrisse in un editoriale de ‘Il Foglio’.
Baglioni, subito fuori dalle …vasche da bagno! Quelli che ti stanno dando, sono anche soldi miei; canta pure se lo vuoi, perché lo sai fare, la politica però devi farla a casa tua assieme a quei rinco****niti che ti hai scelto. I contribuenti vogliono ascoltar canzoni, non comizi elettorali. Mi sa proprio che questo sia il tuo ultimo S. R**o
Basta con esternazioni di persone dello spettacolo quando partecipano come titolari di spettacoli sponsorizzati dalla televisione di stato. Se vogliono esprimere le loro opinioni liberissimi in contesti diversi e sicuramente non su incarico istituzionali, la politica la devono fare ove è concesso nel pieno diritto delle loro libertà di opinione e di pensiero in tutte le sedi opportune e di libero accesso come ospiti o liberi partecipanti o semplicemente sotto intervista…mai e poi mai quando in condizioni di supremazia per il ruolo di anfitrioni che ricoprono su incarico della RAI che rappresenta la tv di stato che ha l’obbligo di essere super partes.
Scusate ma perchè nessun ” giornalista” gli chiede di esprimere un ” sentimento” su Amatrice? E la sua opinione sulle parole del Premier e di P. ” Non vi lascieremo soli”.
Vero vero l’ho sempre pensato….. Sfrutta il caso per i suoi interessi di AUTORE co i soldi dei contribuenti ….
Se qualora lo avesse fatto per tutti le categorie sofferenti in questa martoria Italia, potrei giustificare tali affermazioni, essere di una sola parte sulla Rai, la cosa mi dà fastidio, sminuisce il festival e la Sua stessa figura.