Anche il referendum propositivo divide Lega e M5S, ma un compromesso è in vista
Nei prossimi giorni comincerà la discussione sulla proposta di riforma della Costituzione che prevede, tra le altre cose, l’istitutuzione del referendum propositivo. Si trtta di un ulteriore motivo di frizione tra il M5S (che non vuole alcun quorum) e la Lega (che invece un quorum lo vuole). La proposta pentastellata è perfettamente in linea con l’idea di “democrazia diretta” proposta dalla piattaforma Rousseau, secondo la quale grandi scelte apssano per infime minoranze. Ma è essai arduo che una simile impostazione possa risultare prevalente vista la contrarietò, non solo della Lega, ma anche di altre forze politiche.
Meloni; «Proposta astrusa e scritta male»
Da segnalare, tra le voci critiche quella di Giorgia Meloni, “Purtroppo le modifiche che i 5 Stelle propongono alla Costituzione” – commenta – “sono sempre propagandistiche. Quelle fatte sono tutte proposte astruse o scritte male o fatte male. Io sono per modificare la Costituzione profondamente, introducendo alcuni principi che possono fare la differenza. Uno su tutti, il presidenzialismo, ovvero l’elezione diretta del presidente del Consiglio”.
Quorum possibile al 30%
Ma una comromesso tra M5s e Lega forse è in vista, come riferisce il quotidiano on line Affaritaliani.it “In Parlamento – si legge su Affaritaliani,it – è in corso una trattava all’interno delle forze che sostengono il governo per giungere a un compromesso. L’ipotesi alla quale si starebbe lavorando è quella di introdurre un quorum pari al 30% per i referendum propositivi. Una soluzione che eviterebbe da un lato di rendere le consultazioni quasi impossibili, se il quorum fosse come è oggi per i referendum abrogativi al 50%, e dall’altro però di fissare almeno un’asticella per evitare che pochi milioni di persone decidano per l’intero Paes”, .