Toti: «Berlusconi non si candidi alle europee. Ok all’intesa con la Meloni»

19 Dic 2018 15:05 - di Elsa Corsini

Via libera al polo sovranista di Giorgia Meloni, a condizione che non sia un doppione della Lega, no alla eventuale ri-discesa in campo di Silvio Berlusconi, bocciatura totale dell’operazione scoiattolo.

In una lunga e fitta intervista all’Adn kronos, Giovanni Toti fa il punto della situazione in casa del centrodestra e non nasconde il poco florido stato di salute del suo partito, Forza Italia. «È una sua scelta, ma onestamente io consiglierei a Berlusconi di non candidarsi alle europee. Il presidente in passato ha fatto tante battaglie, con grande successo e onore, ma credo che oggi Forza Italia non sia nelle condizioni ottimali per questa corsa». Ma è sull’operazione acquisizione transfughi grillini, ribattezzata scoiattolo, che il governatore della Regione Liguria concentra la sua massima attenzione. «Gli scoiattoli li lascerei al campo della zoologia, ai documentari sulla natura e non al Parlamento…», dice bocciando l’idea lanciata dal Cavaliere i andare a caccia di grillini scontenti per dar vita a un nuovo governo di centrodestra con l’apporto di “responsabili” pescati soprattutto tra le schiere dei Cinquestelle.

Toti: fossi Berlusconi non mi candiderei

«Non so se è possibile creare una nuova maggioranza di centrodestra con il soccorso dei parlamentari delusi in caso di crisi del governo Conte – spiega Toti –  ma io lo riterrei molto inutile, forse addirittura dannoso. Ritengo che sia il centrodestra che il centrosinistra debbano compiere un percorso di maturazione per tornare la governo. L’opinione pubblica non vedrebbe di buon occhio l’ennesimo tentativo di trasformismo parlamentare dopo un governo come quello gialloverde fatto con la colla. Oggi vedere un ulteriore ribaltone -avverte il governatore ligure- con un pezzo di partito che si spacca e una serie di novelli responsabili, non è esattamente quello che la gente vuole». Infine un passaggio veloce ma efficace sulla manovra: «Non va bene, ma non perchè lo dice l’Europa che mi sembrano i Soloni di un tempio che non c’è più… Questa manovra non va bene, perchè è sbagliata in quanto investe poco e spende troppo». Sul quotidiano match con il ministro Toninelli è presto detto: «Ormai sta diventando teatro di maniera quello tra me e lui, a cui riconosco persino la buona fede e di essere una persona per bene. Ma un ministro delle Infrastrutture che blocca le infrastrutture, è come Dracula all’Avis…»

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