Roma, sgombero alla Tiburtina: «Orribile vivere qui, si finiva a coltellate»
Sgomberata l’ex fabbrica della Penicillina, in via Tiburtina 1040, a pochi passi dal quartiere San Basilio, a Roma. Quaranta circa le persone trovate all’interno. «Nessuna criticità, sotto il profilo dell’ordine e la sicurezza pubblica, è stata riscontrata – rende nota la Questura di Roma – I servizi, predisposti con l’impiego di un congruo numero di forze dell’ordine, proseguiranno anche nel pomeriggio». Via Tiburtina è stata chiusa al traffico per qualche ora, creando non pochi problemi al traffico. Davanti all’ingresso dell’edificio abbandonato sono stati schierati blindati di polizia e carabinieri, insieme ad alcune squadre dei vigili del fuoco. Due gruppi di agenti in tenuta anti sommossa sono entrati nell’ex fabbrica farmaceutica, occupata da migranti provenienti dall’Africa ma anche da italiani. L’intervento è stato fatto alla presenza del ministro Matteo Salvini.
«È orribile vivere qua dentro, spesso le persone litigavano e finivano a darsi le coltellate. Per questo dico che questo sgombero è normale, perché qui non si può vivere». È il racconto di Diop, migrante senegalese che viveva da sei mesi nella ex fabbrica. «Sono in Italia da 22 anni – ha detto – Vivevo qui da sei mesi, c’erano anche italiani e romeni. Sono andato via dal mio paese a 16 anni e non mi fa paura essere sgomberato però devo sistemarmi in qualche modo, non posso vivere in strada. Dovrebbero aiutarci a trovare lavoro». A margine la solita manifestazione dei militanti rossi di Potere al Popolo, con il loro frasario e le scontate accuse di razzismo. «Complimenti a Salvini per lo sgombero dell’ex fabbrica Penicillina a Roma, stabile diventato una zona franca», ha detto Giorgia Meloni. «Finalmente ascoltate le denunce di Fratelli d’Italia, ignorate per anni dai governi di sinistra. Ora si lavori a un progetto di bonifica e una soluzione definitiva».