Raggi: i rom hanno diritto a una casa popolare, quelli che lavorano vadano in affitto
Superare i campi rom, dove i nomadi vivono in condizioni di precarietà sia per quanto riguarda la sicurezza sia per quanto riguarda l’igiene. Non è la prima volta che se ne parla a Roma e non è la prima volta che la sindaca Virginia Raggi si dice favorevole al diritto alla casa anche per i rom. Il contrario, assicura, suonerebbe come una “discriminazione”.
L’obiettivo del Campidoglio per superare il sistema dei campi nomadi, è “iniziare a dare un ventaglio di possibilità anche alle persone che ci vivono, perché hanno i nostri stessi diritti. Anche loro se hanno condizioni economiche svantaggiose hanno diritto di ottenere una casa popolare, esattamente come le persone non rom. Non si può essere schedati se si è o meno rom”. Così Virginia Raggi, in occasione dell’inaugurazione della palestra della scuola “Ex Toniolo”, ha risposto a un bambino che temeva di essere sgomberato dal suo campo. La sindaca ha parlato della “bruttissima esperienza dei campi e ha aggiunto: “Chi ha diritto a una casa popolare vada in graduatoria per una casa popolare, chi lavora e ha la possibilità di pagarsi una casa vada in affitto. Il Comune mette addirittura a disposizione di queste famiglie relegate per tanti anni lì dentro delle somme per aiutare a pagare l’affitto perché in questo momento è più difficile”.
In proposito aveva fatto discutere, lo scorso aprile, il maxi-appalto per la chiusura dei campi varato dalla giunta nel quale si prevedeva un buono affitto fino a 800 euro per i rom a basso reddito e altri incentivi per aiutare chi abita nelle baracche ad aprire un’impresa. «Il possesso della cittadinanza italiana o del permesso di soggiorno – si legge nel capitolato speciale del bando – non costituiranno criteri selettivi», dal momento che il Comune intende «considerare in maniera inclusiva anche quei residenti nell’insediamento/campo per i quali la mancanza di un documento può aver costituito causa di impedimento nell’accesso al sistema dei servizi».
Ma se li mandate tutti a casa loro, sarebbe tutto risolto il problema per l’Italia e per tutti gli Italiano!