Prima i baci, poi lo stupro. Ragazzina per dieci anni violentata dal fratello
«Mi diceva è un gioco, poi mio fratello mi violentava». Lo stupro ripetuto è stato raccontato da una ragazza di Padova che oggi ha 22 anni. Suo fratello 32 anni è a processo davanti ai giudici del Tribunale collegiale per rispondere dei reati di incesto e violenza sessuale. Il prossimo 18 marzo sarà posta la parola fine a questa drammatica vicenda processuale iniziata nel 2015.
Stupro in famiglia
Secondo l’accusa, come riporta il Messaggero, tutte le volte che i genitori uscivano di casa per andare a lavorare lui, il fratello, trovava una scusa per avvicinare la sorellina. Il suo interesse morboso, all’inizio si manifestava con una serie di attenzioni come dei regalini. Poi la sua ossessione sessuale nei confronti della sorella è degenerata. Dai bacini è passato a toccarla nelle parti intime. E con il passare dei mesi si è spinto oltre, costringendola ad avere dei rapporti orali. Poi un giorno, sempre con l’assenza di mamma e papà, ha violentato la sorellina che aveva da poco compiuto 13 anni.
La ragazza, si legge ancora sul Messaggero, ha aspettato di compiere i 18 anni e nel 2015, prima se ne è andata di casa, e poi affiancata dal legale Simone Guglielmin del foro di Treviso ha trovato il coraggio di denunciare il fratello ai carabinieri per lo stupro. Terribile è stato, anche per gli investigatori, quando ha ricordato lo stupro: «Ho capito cosa mi era accaduto quando ho visto che stavo perdendo sangue». La giovane non ha mai voluto dire nulla a mamma e papà, e per gli inquirenti i genitori non si sarebbero accorti di niente. «Brave persone» sono state definite da chi indaga, che lavorano e non hanno grilli per la testa.