Polignano, litiga a cena col suocero e gli crivella l’auto con una calibro 38

3 Dic 2018 14:35 - di Gianluca Corrente

Prima la discussione al ristorante con i parenti dell’ex moglie, poi l’agguato sotto casa a colpi di pistola. Due pregiudicati di Polignano a Mare sono stati arrestati dai carabinieri della Compagnia di Monopoli, in provincia di Bari, per detenzione, porto abusivo di armi e danneggiamento da esplosioni pericolose, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale del capoluogo pugliese. Si tratta di L.R., 33 anni, e I.V., 37. Il fatto risale allo scorso 22 ottobre. Dopo un diverbio con un uomo di 60 anni, suocero di I.V., i due uomini decisero di vendicarsi sparando almeno 5 colpi di pistola all’indirizzo della sua auto e solo per caso l’attentato non causò vittime fra passanti innocenti. Quella sera i due parteciparono a una cena insieme ad un gruppo di amici in un ristorante della zona. Nel locale erano presenti, però, i parenti della moglie di I.V. dalla quale quest’ultimo si stava separando. Ne nacque una discussione che per poco non sfociò in una rissa fra il fratello ed il padre della donna da un lato, I.V. e i suoi amici dall’altro, il tutto fra la paura di clienti e camerieri presenti nel locale. Alla fine I.V. venne portato via con forza dai suoi amici mentre urlava al suocero che gliela avrebbe «fatta pagare presto».
Secondo gli inquirenti quello che avvenne dopo fu un autentico regolamento di conti, poiché i due indagati I.V. ed L.R., dopo essersi armati, salirono a bordo di una auto di grossa cilindrata e, dopo aver atteso il rientro a casa di padre e figlio, iniziarono a crivellare di colpi la loro utilitaria, parcheggiata davanti l’abitazione. Immediate sono scattate le indagini dei carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Monopoli e della Stazione di Polignano a Mare. Almeno 5 i colpi esplosi contro la vettura mediante una pistola calibro 38. Gli indizi di colpevolezza sugli autori dell’attentato sono stati  rafforzati dalle intercettazioni e dall’analisi delle telecamere poste lungo il percorso utilizzato dai due per portarsi vicino a casa delle vittime ed infine per fuggire, rendendosi irreperibili per alcuni giorni. I due, dopo l’arresto, sono stati sottoposti ai domiciliari.

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