Non si può commemorare neanche Jan Palach: tuoni antifascisti contro un concerto in suo onore
Ora non si possono più commemorare neanche i martiri anticomunisti senza incinrrerere nelle ire dell’Inquisizione anntifascista. Che è success? È successo che a Verona sia stato organizzato un concerto in onore di Jan Palach, il patriota cecoslovacco che si diede fuoco a piazza San Venceslao, a Praga, per protestare cntro l’imvesione sovietica. Patrocinata dalla Provincia, l’iniziiva si svolge nel cinquantesimo anniversario del sacrificio del giovane studente praghese, Vale la pena ricordare che il gesto di Jan Palach creò un’impressione enorme in tutto il mondo libero (così si chiamavano allora l’Occidente e tuttte le aree del globo non sottoposte al dominio comunista). Una iniziativa che non dovrebbe suscitare alcuna reazione negativo.
La Repubblica: «Provocazione sovranista»
Invece no. Gli antifascisti nostrani tuonano contro il concerto dal sito de la Repubblica. «Provocazione sovranista»: così il giornale diretto da Mario Calabresi definisce l’iniziativa veronese. Si parla di «gruppi musicali nazirock» e si attacca pesantemente il consigliere comunale Andrea Bacciga, che ha presentato alla stampa il concerto. Si ricorda che quest’estate – udite udite – Bacciga «fece il saluto romano rivolto alle femministe di Non Una di Meno contrarie alla mozione anti 194. L’ultima provocazione dell’estrema destra va in scena ancora una volta a Verona, città dove i gruppi neofascisti vanno a braccetto con le associazioni ultracattoliche». Ecco allora svelato il mistero dello “sdegno” antifascista de la Repubblica. Si dà infatti il caso che l’iniziativa di quest’estate contro la cultura abortista non sia andata giù agli inquisitori “politicamente corretti”. Cosicché ogni pretesto è buono per attaccare i “biechi reazionari” veronesi.