Migranti, smascherate le bugie della sinistra: ecco chi può rimanere e chi no
Tutele, velocità nel valutare il diritto d’asilo, chiarezza nel rispedire a casa chi delinque, chi ha diritto alla protezione. Con il dossier reso noto dal Viminale sono illustrati ragioni e obiettivi del decreto immigrazione, convertito in legge il 1 dicembre. Sono messi a tacere i buonisti e la sinistra tutta, che in questi giorni hanno divultato bugie sul decreto. Ecco chi ha diritto a rimanere in Italia, con quali garanzie e quali sono i reati per i quali cessa la protezione umanitaria. Nonostante l’attuale riduzione dei flussi (oggi -80% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), è infatti significativo il numero di immigrati che insiste nel nostro territorio, sia per l’elevato numero di sbarchi del passato che per la prolungata presenza di richiedenti asilo, con un forte impatto sui territori. Ad oggi sono accolte più di 140.000 persone e sono in trattazione circa 110.000 domande di asilo».
Chi non si integra lascerà l’Italia
Chi è già in possesso di un permesso di soggiorno per motivi umanitari o è in attesa di riceverlo, «continua a rimanere legittimamente nel territorio fino alla scadenza del titolo, potendo usufruire di tutti i benefici derivanti dalla sua condizione a partire dalla possibilità di convertirlo in permesso per lavoro o per ricongiungimento familiare, laddove ne ricorrano le circostanze». Lo straniero però «dovrà cogliere» l’opportunità che gli viene offerta di integrazione «se davvero ha interesse a rimanere nel nostro Paese», «in caso contrario, alla scadenza, ove non sussistano le condizioni per il rilascio di uno dei permessi speciali umanitari previsti dalla nuova normativa, dovrà lasciare l’Italia».
Nessuna protezione per chi commette reati
Con il nuovo decreto sicurezza diventato legge «è stato ampliato il novero dei reati che, per la loro gravità o per il particolare allarme sociale che ne deriva, comportano il diniego o la revoca della protezione internazionale, quali la violenza, l’omicidio, lo spaccio di stupefacenti, il furto, la rapina. «Già oggi – spiega il dossier – non può ricevere asilo politico chi costituisce un pericolo per la sicurezza dello Stato o per l’ordine e la sicurezza pubblica, ovvero sia stato condannato con sentenza definitiva per reati di particolare gravità».
Valutare il diritto d’asilo sarà più veloce
«Il diritto di asilo rimane integro nel suo valore costituzionale», chiarisce il dossier aggiungendo che «non ci sono mutamenti per quanto concerne la possibilità e i modi di presentazione della domanda di asilo, né sono cambiate le garanzie assicurate al richiedente per l’intero procedimento; anzi le innovazioni apportate rendono più veloce il riconoscimento dello status in favore di chi ne ha diritto». «Riducendosi il numero dei richiedenti asilo – sottolinea il dossier del Viminale – in attesa di valutazione, le commissioni potranno velocizzare la trattazione e quindi la decisione, riconoscendo l’asilo a chi ne ha diritto in tempi decisamente più brevi rispetto ai circa due anni attuali». Inoltre, «ulteriore positivo effetto è sul sistema di accoglienza, che va quindi decongestionandosi: ancora oggi sono attive oltre 9.000 strutture, con una spesa di oltre 2,7 miliardi di euro a carico dell’erario, non tutti utili ai fini di una reale possibilità di integrazione in favore di chi ha titolo per permanere sul territorio nazionale».
Migranti, restano le tutele per chi è perseguitato
Con il decreto immigrazione «restano invariate le tutele per chi fugge perché perseguitato o discriminato, per chi corre il rischio di condanne a morte o di tortura, per chi rischia la vita per conflitti armati nel proprio Paese. Continua comunque ad essere tutelato chi versa in una condizione di particolare esigenza umanitaria. Oggi vengono infatti previste e tipizzate specifiche situazioni che danno diritto, per quelle motivazioni, al soggiorno nel territorio nazionale». Il dossier smaschera le bugie che la sinistra sta propalando in questi giorni, diffondedo un’immagine dell’Italia del tutto errata. La protezione umanitaria non è stata affatto abolita, «continua ad esistere ma viene ora concessa in presenza di ben definite circostanze, a differenza del passato laddove veniva riconosciuta sulla base della generica previsione di «seri motivi di carattere umanitario dai contorni indefiniti».
Gli errori dei governi di centrosinistra
I problemi nati con i precedeti governi di centrosinistra erano proprio generati dall’ «ampia discrezionalità insieme ad una interpretazione estensiva della giurisprudenza, che aveva portato a una applicazione così eterogenea che contrastava addirittura con la stessa ratio giuridica della tutela, che comunque presupponeva casi di eccezionale e temporanea gravità», rileva il dossier aggiungendo che «nel tempo si era così determinata una situazione paradossale: un altissimo numero di permessi di soggiorno per c.d. motivi umanitari, comprensivi delle più svariate ipotesi, che comunque non hanno portato all’inclusione sociale e lavorativa dello straniero».
Il sistema di accoglienza non sarà ridimensionato
Inoltre il sistema di accoglienza «non subirà un ridimensionamento né in termini quantitativi, né qualitativi, anzi si consoliderà ulteriormente come struttura specialistica, dedicata ai percorsi di integrazione e inclusione sociale, volti a consentire a chi rimane in Italia di raggiungere una propria autonomia, e a offrire a chi gode di un permesso di soggiorno per esigenze umanitarie una qualificata assistenza». «Lo SPRAR continua ad esistere», ma cambia nome, diventa SIPROIMI (Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati). «Nel SIPROIMI potranno confluire i minori stranieri non accompagnati – in aggiunta ai 2.467 già ospitati – che oggi sono accolti, con molte difficoltà, innanzitutto dai comuni (circa 8.860) e, in via residuale, nei centri di prima accoglienza FAMI (circa 326) o nei centri temporanei attivati dalle prefetture (circa 185)».
Ci vuole sicuramente un giro di vite, ma gli aventi diritto sono davvero pochi. Circa l’80% andrebbero espulsi, anche fra quelli qui da molti anni. Personalmente dichiarerei l’islam fuorilegge, dato che il diritto alla religione non può essere contemplato per una ideologia che lede palesemente i diritti civili delle persone, cosa che l’islam prevede e attua quotidianamente.
Insomma: non cambia un bel niente: i minori non accompagnati clandestini continueranno ad essere accolti, mantenuti e trasformati in ‘nuovi italiani’ a nostre spese. I permessi umanitari continueranno ad essere elargiti e, dulcis in fundo, chiunque dichiari do essere perseguitati ( per qualsiasi motivo e senza nessuna prova ) continuera’ a stare 8n Italia e diventare,insieme a parenti ed am8ci, un ‘ nuovo italiano’. In poche paro li e: l’ Itslia e’ MORTA E FINITA. Le leggi vanno cambiate, non IMBELLITE.
Finalmente più chiarezza e più velocità per i rimpatri per i delinquenti.
La sinistra la chiesa l’Europa la Germania la Francia l’Austria, hanno rovinato questo nostro Bel Paese, permettendo alla feccia di tutto il mondo di venire ad essere mantenuti dalle tasse degli Italiani e, dopo il Sì di Prodi/Berlusconi/Monti/Renzi/Gentiloni….. pretendono che diciamo pure sissignore, sulle nostre manovre di economia, l’unica strada che questo governo deve fare E’ un referendum per uscire definitivamente dall’Europa e, dalla Nato x accordarci con la Russia di Putin. PRIMA GLI ITALIANI
Nel frattempo, ieri, anche l’Italia – nelle vesti di tale Maria Angela Zappia Caillaux – autorizzata non si sa bene da chi (forse da quel famigerato “pilota automatico” citato da Mario Draghi mesi e mesi fa) ha approvato il cosiddetto Global Compact for Refugees (Accordo Globale per i Rifugiati) nel più totale disinteresse della stampa nazionale, nessuno escluso! Arrivati a questo punto, il rischio di un’invasione multirazziale programmata (da tempo) si fa sempre più concreto, purtroppo…