Imam cacciato dal centro islamico di Trieste: “Troppo dialogante coi cristiani” (video)
Spunta la motivazione peggiore per la cacciata dell’imam di Trieste, Nader Akkad. Il responsabile Centro culturale islamico di Trieste e della Venezia Giulia è stato cacciato perché troppo dialogante con le altre religioni. Nell’intervista a Il Piccolo denuncia l’intolleranza dei suoi confratelli. Il religioso siriano, ingegnere, ex ricercatore dell’Ictp di Trieste, spiega in questi termini la rimozione dal ruolo di guida religiosa e di membro del direttivo. «Mi cacciano perché cerco il dialogo. Mi rendo conto che c’è una difficoltà con qualcuno all’interno della comunità che non ha capito l’importanza del dialogo. So che è una strada in salita. Educare al dialogo interreligioso è molto importante. Purtroppo qualcuno mi ha messo i bastoni tra le ruote». E ancora: «So che la mia posizione è rafforzata all’interno della comunità, ma da chi non ha il diritto di voto. Rinnovo l’invito al direttivo di sostenere questa via, anziché ostacolarla».
Chi è Nader Akkad, imam di Trieste
Uomo aperto al dialogo, protagonista di tanti eventi a Trieste con i rappresentanti di altre religioni, è stato allontanato di punto in bianco. Come riporta una lettera del 19 novembre del presidente del Centro, Saleh Igbaria. Tuttavia nella motivazione ufficiale della lettera si farebbe invece riferimento a «gravi irregolarità» e che si tratta della «prima volta che il Centro prende una decisione di tale gravità». L’imam è accusato di essersi «sistematicamente sostituito al presidente senza autorizzazione» e di aver seguito mesi fa, «in rappresentanza del Centro, le elezioni nazionali dell’Unione comunità islamiche italiane senza autorizzazione del direttivo». Per il suo legale, le contestazioni mosse ad Akkad nasconderebbero altre motivazioni come il «non essere in linea con una parte della comunità».