Il ritorno dei “Monti” viventi: “La Ue ci ha dettato la manovra, povera Italia…”

21 Dic 2018 18:07 - di Marta Lima

Per la serie, senti chi parla… Mario Monti, nel giorno dell’approdo della manovra a Palazzo Madama, dove lui fa il senatore a vita grazie a Giorgio Napolitano, ne approfitta per riemergere dall’oblìo politico nel quale si era consegnato da solok con il suo governo tecnico e la sua disastrosa prova delle urne. Il ritorno dei “Monti viventi”, potrebbe essere il titolo di questa serie di interviste che l’ex premier sta elargendo in giro per i media, arrivando a sostenere tesi paradossali, come quella che il suo governo teneva testa alla Ue meglio di questo giallo-verde.

Al Foglio, Mario Monti parla di “paradosso del sovranismo, che alla fine si è sottomesso a quelli che venivano considerati «zombie» da spazzare via alle europee: «Eravamo partiti con “me ne frego dell’Europa”, “lo spread me lo mangio a colazione” e “quello è un ubriacone”… ma la cosa più importante che è avvenuta è il riconoscimento dell’Ue, il riconoscimento politico e diplomatico delle istituzioni europee». Monti, dopo averla auspicata, ironizza sulla retromarcia improvvisa del governo gialloverde: «L’attuale maggioranza è composta dai soli due partiti che non si sono assunti la responsabilità dell’emergenza del 2011. La Lega dal Parlamento e il M5s dalle piazze e dai social media hanno costruito una fake history, un mosaico composto da pezzi di falsità, e su questa base hanno promesso di fare il contrario qualora fossero andati al governo… Ma ora cadono sulle loro teste, una dopo l’altra, le tegole della loro costruzione di bugie. È anche un modo per riscoprire la realtà. Ma a caro prezzo per il Paese, perché mai ho visto un tale ruolo di dettatura da parte di Bruxelles, che ha voluto dire un’espropriazione del ruolo del Parlamento, che è la più diretta espressione del popolo…”.

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