Il carabiniere aggredito a Roma riceverà un encomio. «Ho fatto solo il mio dovere» (video)

17 Dic 2018 12:33 - di Sveva Ferri

Riceverà un encomio il carabiniere aggredito a Roma nella serata di giovedì mentre difendeva un tifoso dell’Eintracht. Ad annunciarlo è stato il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, che ha parlato di un comportamento «esemplare, di una lucidità e di una professionalità straordinarie» da parte del militare, un appuntato esperto in servizio da più di 15 anni. In un video, diventato virale, si vede il carabiniere che estrae l’arma, ma non spara, per tenere lontani gli ultras della Lazio che si avvicinavano minacciosi anche a lui. Calma mantenuta anche quando è stato colpito alla testa da una bottiglietta, riportando un trauma cranico.

«Ho solo fatto il mio dovere, non volevo sparare», ha riferito il carabiniere ai suoi superiori, mentre è stato un testimone a raccontare che «quei ragazzi si sono voltati verso di lui e hanno cominciato ad avanzare come un panzer, insultandolo e lanciandogli bottiglie. Lui ha estratto la pistola, ma ha avuto la freddezza di non sparare». È stata poi il ministro Trenta, intervistata dal Messaggero, a sottolineare che «i nostri militari sono esposti ogni giorno al pericolo, rischiano la vita per garantire la nostra sicurezza. Il punto è che servono maggiori tutele, quando i nostri uomini intervengono e lo fanno nel pieno rispetto delle regole devono sentirsi garantiti. E poi servono pene più severe».

L’episodio, però, ha rilanciato con forza anche il dibattito sulla sicurezza a Roma, che troppo spesso, proprio come nel video del carabiniere, appare come una zona franca. Trenta ha ammesso che «Roma va aiutata», aggiungendo poi che «c’è un problema sicurezza diffuso in tutto il Paese, soprattutto nei principali centri urbani. Roma – ha proseguito il ministro – è una delle città che soffre questi episodi e per questo va aiutata». Quanto alle violenze che si verificano a ridosso delle partite di calcio il ministro ha precisato che «i tifosi sono un’altra cosa». «Io quei soggetti non li chiamo tifosi, ma delinquenti. Hanno aggredito delle persone, poi anche un nostro carabiniere, un servitore dello Stato, e quando colpisci un servitore dello Stato è come se colpissi lo Stato stesso». «È un’offesa al Paese, mi auguro pagheranno quel che devono in tempi rapidi», ha chiosato il ministro, mentre le indagini per identificare i tifosi proseguono anche con la visione dei filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona di Trastevere in cui l’episodio si è verificato. La procura, inoltre, ha fatto sapere che lo stesso video diventato virale sarà acquisito agli atti delle indagini.

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