Fattura elettronica, FdI in piazza per dire no e difendere imprese e artigiani
11 Dic 2018 18:19 - di Redazione
Il 12 dicembre alle ore 11 Fratelli d’Italia si mobilita in piazza Montecitorio a Roma insieme a imprenditori, artigiani, professionisti e partite Iva, per dire no all’introduzione dell’obbligo di fattura elettronica, che scatterà a partire dal 1 gennaio 2019. Alla manifestazione interverranno il presidente nazionale di FdI, Giorgia Meloni e i parlamentari del movimento.
L’obbligo, introdotto dal precedente governo di centrosinistra e ribadito dall’esecutivo grilloleghista, è stato fortemente criticato da diversi rappresentanti degli ordini professionali e dalle associazioni di categoria, perché rischia di mandare in tilt il mondo produttivo italiano. La fatturazione elettronica rappresenta un altro onere per chi fa impresa e complica maggiormente una burocrazia che già rappresenta una zavorra allo sviluppo e alla crescita.
Le criticità sono enormi: la realtà produttiva italiana è fatta di tantissimi artigiani che ancora oggi non utilizzano il computer, di tantissime imprese che lavorano in zone non coperte dalla rete internet, di aziende abituate ad utilizzare il loro software gestionale con cui tracciano i flussi di lavoro. Un software di difficile implementazione, se non a costi molto onerosi, con il software messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.
L’emissione della fattura elettronica è farraginosa, farà perdere tantissimo tempo a chi già lavora 60 ore alla settimana e combatte ogni giorno con la burocrazia e gli oneri che lo Stato gli impone. La proposta di FdI insieme al Popolo delle Partite IVA è di prorogare al 2022 l’avvio dell’obbligo di fattura elettronica per le piccole imprese e mantenere l’entrata in vigore prevista per il 1° gennaio 2019 solo per le prestazioni di importo superiore a 10.000 euro.
l’importo di € 10.000,00 , a mio avviso è molto basso, bisognerebbe proporre un importo superiore
Da imprenditore, mi sto rendendo conto ogni giorno di più che questa imposizione, “fatturazione elettronica” ci obbliga non solo ad aggiornare e modificare i programmi software, ma ad avvalerci ci società esterne per la gestione e archiviazione dei dati.
Il tutto con una grande onerosità, che alla fine dovrà essere come sempre scaricato sull’utente finale, il Cittadino!!!!!!!!!!!!!, lasciando comunque la responsabilità di facciata a noi imprenditori.
William Ricchi
siamo gia’ un popolo disastrato manca anche questo a rendere certe le chiusure di piu’ attivita’ che non sono piu’ in grado di gestire e portare avanti la propria azienda!
E’ una dei tanti adempimenti informatici della P. A. imposti dagli “invasati informatici” al cittadino inerme, oltre alla denuncia dei redditi 730 e Unico, alle iscrizioni scolastiche, agli appuntamenti dei CPI ed adempimenti ospedalieri ecc…………..la fattura elettronica è l’ultima vessazione, la più sublime, piena di codici astrusi, indirizzi informatici ecc……..si può fare a pagamento dai consulenti del lavoro e dai commercialisti e la spesa spesso eguaglia o supera la richiesta di rimborso o sussidio; un’infamia ! Andrebbe limitata per ragioni fiscali agli importi superiori ai 10/20.000 euro.