Etna, allarme dei geologi siciliani: dall’emergenza si passi alla prevenzione

28 Dic 2018 10:16 - di Stefania Campitelli

«Gli eventi sismici di questi giorni nel Catanese ci ricordano che viviamo in un  contesto geologico particolarmente attivo e dinamico. È  necessario passare dalla politica dell’emergenza a quella della prevenzione attraverso un’azione di studio e di monitoraggio continuo del territorio con particolare riferimento  alle aree maggiormente critiche come quella dell’Etna». Con queste parole il presidente dell’Ordine regionale dei geologi di Sicilia, Giuseppe Collura, commenta il terremoto che in questi giorni ha colpito il Catanese lasciando senza casa centinaia di residenti della zona di Zafferana Etnea e Viagrande.

«Sono trascorsi solo pochi mesi dagli eventi alluvionali che hanno interessato la Sicilia occidentale e già ci troviamo a fronteggiare nuove emergenze a riprova, qualora ancora avessimo qualche dubbio, che la nostra è una terra geologicamente fragile», continua Collura. Attualmente l’organico dei geologi nei vari enti locali è carente, talvolta quasi inesistente – sostiene il presidente dell’Ordine – per fronteggiare tutte le problematiche “geologiche” che frequentemente interessano la nostra isola ed interferiscono con strutture ed infrastrutture”. In particolare le peculiarità geologiche dell’area etnea – aggiungono alcuni consiglieri dell’Ordine dei geologi – rendono questo territorio fortemente esposto a numerosi fattori di rischio connessi con la sismicità ed il vulcanismo. «La Sicilia orientale e la provincia di Catania, infatti. sono considerate una delle aree a più alto rischio sismico d’Europa, ove storicamente e nel recente passato si sono drammaticamente palesati gli effetti distruttivi dei terremoti; se si tiene conto, inoltre, che la maggior parte del tessuto urbano della città di Catania e dei comuni dell’area etnea è stato realizzato in epoca antecedente all’entrata in vigore della normativa antisismica, questo aspetto costituisce una delle principali emergenze del territorio e la mitigazione del rischio sismico necessita di interventi a tutela del patrimonio edilizio e a salvaguardia della vita umana».

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