E’ morto Felice Pulici, portiere della Lazio campione d’Italia nel ’74. Una leggenda per i tifosi

16 Dic 2018 15:02 - di Vittoria Belmonte

La notizia si è diffusa sul web con la rapidità di un fulmine: è morto Felice Pulici, una leggenda per la Lazio. Era stato lo storico portiere della squadra che, guidata da Tommaso Maestrelli, conquistò lo scudetto nel 1974. Il 22 dicembre Pulici avrebbe compiuto 73 anni.

Così lo ricorda Lazionews: “Arrivato alla Lazio nel 1972, protegge i pali della porta biancoceleste nella stagione del primo scudetto. Una volta conclusa la carriera da portiere, prima entra a far parte dello staff della Primavera, per poi diventare dirigente nel 1983 con il ritorno di Chinaglia. E’ con Sergio Cragnotti che, però, tocca il suo massimo come dirigente. Nel 1994 torna alla Lazio – dopo l’esperienza con la Lega Nazionale Dilettanti – dove diventa Responsabile del Settore Giovanile, per poi difendere il club nello scandalo di ‘Calciopoli’. Con Lotito Felice Pulici lascia i capitolini, ma la Lazio ha continuato ad avere uno spazio importante all’interno del suo cuore. L’ex estremo difensore era malato da tempo, oggi è entrato a far parte del firmamento biancoceleste”. E questo il saluto pubblicato sul sito Lalaziosiamonoi: “Se n’è andato oggi, Felice Pulici. Se n’è andato un grande uomo e un grande laziale, uno dei più amati dai i tifosi. Se n’è andato uno degli eroi dello Scudetto del ’74, uno di quella banda fatta di pazzia e genialità, a difesa instancabile dei pali di una squadra trionfante. La Lazio e i suoi tifosi piangono un grande campione”.

Su Facebook e sugli altri social numerosi i messaggi di cordoglio, tra cui quello del telecronista della Lazio Guido De Angelis: “Ti ho chiamato due giorni fa, eri stanco e provato… sei stato un grande portiere, un grande dirigente, un grande laziale…Felice Pulici sarai per sempre nella storia della Lazio”. Commosso saluto anche dal giornalista sportivo Marino Bartoletti: “Addio Felice Pulici. Testardo eppure mite guerriero. Grazie per avermi regalato la tua simpatia e la tua umanità”.

Guy Chiappaventi, giornalista e autore del libro “Pistole e palloni” sulla strepitosa Lazio del 1974, ha pubblicato su Fb l’incipit del capitolo del libro dedicato a Pulici: Felice. “«Felix» lo chiamano tutti. Come il gatto dei fumetti. Perché vestito tutto di nero, quando salta da un palo all’altro, Felice un gatto lo sembra davvero. «Un giaguaro», ha scritto una volta un giornalista che segue tutti i giorni la Lazio. Felix è Felice Pulici, il portiere. Cresciuto con la vocazione del numero 1. Di solito quando da ragazzini si gioca a pallone, nessuno vuole mettersi in porta. Tocca quasi sempre al più piccolo o al più scarso. «Palla o scarto», dicono i bambini quando si fa la conta. E lo scarto alla fine si mette in porta. Felice invece tra i pali, che spesso sono due sassi o due giacchetti, ci va da solo. Senza che nessuno glielo chieda, anche se quando cade sull’asfalto si fa male. Quando torna a casa la madre Genoveffa gli vede le ginocchia sbucciate e gli tira contro quattro urlacci. La notte è ancora peggio, perché il lenzuolo gli si appiccica alle ferite e poi staccarlo è come tirare via un cerotto…”.

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